LA GUERRA RACCONTATA MALE

Che il Corriere sia un giornale di Regime è assodato, ma ciò che il pubblico non ha capito è la gravità del momento in cui siamo scivolati. Dovremmo riflettere attentamente su come i media manipolino l’informazione perché concludiamo che la Russia non vuole la pace.

Ma agli sforzi documentati atti a cancellare i neonazisti dagli scenari vanno aggiunti titoli e contenuti diversi dagli originali considerati inadeguati.

Il Corriere si presta a questa costruzione ignobile e offre spunti di riflessione inquietanti. Passa dal titolo : “C’è un asse anglo/americano che punta a far fallire le trattative” sottotitolato: ” Perché Stati Uniti e Regno unito sembrano remare contro le trattative di pace fra Russia e Ucraina”.

Ma più tardi il titolo diventa: “I timori di Stati Uniti e Gran Bretagna” sottotitolato: ” Stati Uniti e Gran Bretagna non si fidano di Putin e pensano che i colloqui siano una truffa”.

Stando così le cose, la corsa al riarmo sembra il prologo di una guerra più ampia a cui l’Europa deve arrivare preparata.

Lo stile ossessivo della propaganda bellicista è fin troppo simile a quello che convinse l’opinione pubblica sull’uso dell’atomica a Hiroshima.  Il ricorso a un arma di distruzione di massa si reggeva sull’idea crudelissima del minimizzare le morti americane a costo di provocane centinaia di migliaia in Giappone. Senza considerare i danni e le sofferenze atroci ereditati ancora oggi per gli effetti mutageni delle radiazioni ionizzanti successive all’esplosione e l’onda d’urto.

Nello scenario bellico va ricordato che oltre l’aggressione di Putin USA e GB non svolgono alcuna funzione di pace ma alimentano ossessivamente lo scontro verbale e ipotizzano scenari catastrofici che non sembrano voler evitare.

Tutto ciò oltre l’ovvia solidarietà per chi soffre, è altra ragione per non schierarsi e guardare i fatti razionalmente, precisamente ciò che i media vorrebbero impedirci di fare.