LA GUERRA SUL PIANEROTTOLO

DI LUCIANO RAGNO

 

E’ già domenica.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
La guerra sul pianerottolo.
Catturati e angosciati dalle bombe non ci siamo accorti che in un palazzo di Catania era in corso un conflitto. Strisciante. Crescente. Fatto di sguardi cupi, qualche parola di troppo, minacce di carta bollata.
Sul terreno dello scontro l’uso dell’ascensore.
Lui, abitando al primo piano, ne vorrebbe fare a meno. Per gli altri è necessario. Ma ha un costo. Discussioni. E’ guerra aperta. Né armistizio e tanto meno pace.
Lui allora decide: non vuole più a che fare con i condomini, neppure incontrarli sulla porta di casa. E , botta di genio, si costruisce una scala tutta sua. Ferro e cemento e un tocco elegante di piante rampicanti.
Finisce con una denuncia, ovviamente, per occupazione di suolo pubblico.
“Homo condomini lupus” ha detto un giorno il saggio Marchesi.
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Alla ristampa del mio libro ” Guerra e pace sul pianerottolo” la scala di Catania avrà l’apertura. Il genio va premiato.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, attività all'aperto e il seguente testo "LEX POLIZIA"