LA DOMENICA DELLE PALME

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Ogni anno affiora alla mia mente un ricordo.
Ero ragazzina, forse bambina, e come ogni anno andavo a Messa con i miei.
Tra i tanti presenti in chiesa c’erano anche le coppie di fidanzati del paese, nella mia Sicilia.
Le coppie nuove si riconoscevano subito perché la fidanzata aveva in mano una palma bellissima, grandissima, intrecciata con tutti i ghirigori, in un alternarsi di giallo e verde.
Erano elegantissimi, con gli abiti della domenica degli anni ‘70.
Colorati, con fantasie fiorate, le scarpe con la zeppa lei e i pantaloni a zampa lui.
Stavano vicini, senza mai sfiorarsi, ed esibivano la palma e il loro amore.
E tutto intorno si percepiva un’aria serena, di attesa gioiosa, di pace e fratellanza.
Ogni anno mi tornano in mente.
I volti dei fidanzati si sovrappongono, probabilmente non ne riconoscerei più nemmeno uno.
È cambiata la moda, le palme grandissime non si usano più e i fidanzati non vanno a messa la domenica delle palme.
Ma quel senso d’amore non lo dimenticherò mai.
Dolce come i bigliettini attaccati ai ramoscelli d’ulivo spruzzati d’argento.
Che tingevano le mani e una volta a casa andavano nel vasetto di vetro fino all’anno successivo.
Con la palma e quel senso di pace che ti restava dentro.
Quel senso di pace.
Che quest’anno è davvero difficile percepire.
Stracciato dalle immagini atroci che ci propone la televisione.
E le coppie di fidanzati si guardano attraverso lo schermo dei telefonini.
Senza palme, senza gli abiti della festa, senza incanto.
Ospiti di un mondo che ha perso tanto.
Ha perso anche la pace…
Buona domenica delle palme a tutti, amici miei.
Da qualche parte ci sarà un’anziana coppia di coniugi che ricorderà quella domenica delle palme, quella palma bellissima e quel profumo d’amore e pace.
E sospirando pregherà un po’ di più, per tutti noi.
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