DI MARIO PIAZZA
Qui ad Atene noi non facciamo così.
Non assassiniamo i giornalisti (15 in 4 anni).
Non oscuriamo le reti televisive (3, tutte di opposizione).
Non arrestiamo il capo dell’opposizione (Medvedchuk).
Non arrestiamo neppure gli ex-presidenti (Poroshenko).
Non insabbiamo gli omicidi di cittadini stranieri (Andrea Rocchelli).
Da noi ad Atene la politica è servizio della giustizia, non viceversa.
Noi ad Atene non celebriamo le invasioni naziste con concerti antisemiti. Chi persegue ideali putridi e ne espone i simboli viene messo al bando, non entra a far parte del nostro esercito.
Noi ad Atene organizziamo i Giochi Olimpici, non il massacro delle minoranze. E i nostri eroi si chiamano Agamennone o Prometeo, non Stepan Bandera.
Chi non fa come noi ha ugualmente il sacrosanto diritto di difendersi dalle invasioni e di combattere per la propria indipendenza e lo faccia fino al suo ultimo uomo se crede ma, per tutti gli Dei dell’Olimpo, non osi farlo in nome della nostra Democrazia.
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