I BONI CRISTIANI…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Accade spesso, può accadere a tutti e, finché a “cunti”, va tutto bene.
Incidente stradale in modalità banale.
Un semaforo, un incrocio, due macchine, una passa col rosso, una bella botta, rumore di lamiere, ambulanza, carabinieri.
Nulla di grave, grazie a Dio.
E, come spesso accade, quel semaforo pare verde a entrambi i guidatori.
E dimostrarlo non è facile perché spesso gli eventuali testimoni si defilano.
Magari non lo fanno per male, magari si scocciano ad aspettare, magari pensano che tanto qualcun altro avrà visto.
Ma a volte succede qualcosa che ti sorprende.
Mentre stai col collare già piazzato e l’ambulanza che ti aspetta arriva una ragazza.
Si avvicina e dice “Io ho visto com’è andata e posso testimoniare. Sono qui per dare i miei dati…”
E, pur tra la nebbia di una bella botta in testa, vedi la luce.
No, non tanto per la testimonianza, che c’è pure la telecamera che avrebbe risolto, quanto per il gesto.
“I boni cristiani ci sunnu sempri…non ti sbarruari…”
Lo diceva sempre mio papà.
E in quella nebulosa, quella frase mi è tornata in mente.
I boni cristiani.
Che dicono “È una questione di civiltà…”
E la luce diventa più intensa.
È giovanissima ed ha impartito una lezione magistrale.
Ritta sulla sua modesta statura sembra un gigante.
E lo è.
Come tutte quelle persone che si sono precipitate a prestare soccorso.
Acqua, ghiaccio, parole di conforto, sguardi d’amicizia.
I boni cristiani…
Che ci sono sempre.
Forse “n’anticchia” meno di prima, ma ci sono sempre.
Come i soccorritori, i medici, gli infermieri e i carabinieri.
Tutti gentilissimi, professionali, efficienti.
Boni cristiani…
Che ci sono sempre.
Come diceva mio papà.
Che, naturalmente, aveva ragione ❤️
P.S.: ometto la foto col collare.
Non sono venuta molto bene e io alla mia immagine ci tengo