DI MARIO PIAZZA
Il 25 Aprile si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
E’ un fatto storico, oggettivo e indiscutibile.
Non è la festa dei partigiani, dei comunisti, delle brigate più o meno ebraiche, dei nazionalisti, dei democratici o altro.
Si celebra la sconfitta della barbarie elevata a sistema e nessuno, proprio nessuno, dovrebbe provare intestarsi la vittoria sventolando bandiere divisive, bandiere che dopo quasi ottant’anni ci dicono soltanto che da quella lezione non abbiamo imparato un accidente.
E’ triste che neppure esista una bandiera speciale che pensando a Marzabotto o alle Fosse Ardeatine possa coprire per una volta tutte le altre facendoci marciare insieme, almeno per un paio d’ore.
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