PARLIAMO DI DITTATURA E DI LIBERTA’ CON UNA NOTIZIA DI ADESSO

DI LEONARDO CECCHI

 

La persona in foto si chiama Osman Kavala. È un imprenditore e filantropo turco.
Oggi si è beccato l’ergastolo. Carcere a vita.
Perché ha messo delle bombe? Ha ucciso qualcuno?
No, perché non ha mai sostenuto Erdogan. E perché con le sue attività filantropiche ha sostenuto i diritti umani in Turchia.
Per questo l’hanno arrestato 5 volte negli ultimi anni, spedendolo in un carcere di massima sicurezza. L’hanno accusato di far parte di un complotto internazionale (con Soros, che c’è sempre), di star cercando di far saltare lo Stato turco. E tutte le volte che per insufficienza di prove erano costretti a rimetterlo in libertà, dopo pochi mesi tornavano ad arrestarlo con altre accuse.
Oggi che un cittadino di un Paese con un piede in Europa si è beccato un ergastolo per aver contestato l’attuale Presidente turco, dovremmo riflettere su due cose: sul valore della nostra libertà – che per altro celebriamo proprio oggi – e la totale vacuità e assurdità di chi da due anni straparla di libertà tolte, di dittature, di complotti (come ha fatto anche la stessa Meloni neanche due giorni fa).
Quella che ha dato l’ergastolo a quest’uomo è una dittatura.
Quella che quando dici “ma” o “non sarei molto d’accordo” ti prende, ti sbatte a pedate in un carcere di massima sicurezza e ti fa patire le pene dell’inferno.
Altro che Italia.
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Potrebbe essere un primo piano raffigurante 1 persona e barba