DI NICOLA FRATOIANNI
Adesso che anche la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e la sicurezza in Italia ha certificato quello che sappiamo da tempo.
Leggete queste parole: «Ricerca del profitto con modalità, termini e proporzioni prevalenti sulla tutela della dignità, della salute e della sicurezza».
Tradotto: paghe da fame, caporalato, ferie, permessi riposo e contributi negati, minacce e ritorsioni. Questo è il terribile quadro che emerge, purtroppo non una novità per tante e tanti. E nessun settore si salva, soprattutto logistica, turismo e ristorazione.
Altro che giovani che non hanno voglia di lavorare o imprenditori che non trovano personale per colpa del reddito di cittadinanza. Solo banali menzogne.
Con Sinistra Italiana non abbiamo mai abbandonato la questione.
Abbiamo presentato proposte di legge per un salario minimo di almeno 10€ l’ora, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e contro le delocalizzazioni di multinazionali che fatturano milioni e alimentano solo la logica dello scontro tra poveri.
Ma abbiamo anche proposto l’abolizione di tirocini e stage gratuiti, l’equiparazione di diritti e salari per i lavoratori in appalto, una riforma dei concorsi pubblici per combattere il precariato e l’abolizione della giungla di contratti e “contrattini”, che non fanno altro che agevolare lo sfruttamento.
Queste sono le nostre proposte, le politiche che vogliamo realizzare per migliorare la vita di milioni di cittadine e cittadini. Purtroppo, il governo Draghi non è dello stesso avviso.
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