DI NICOLA FRATOIANNI
L’emergenza salari nel nostro Paese è la questione sociale e politica da affrontare.
Ovvero, le tante famiglie che di fronte al balzo dell’inflazione, delle tariffe e delle bollette, non riescono ad arrivare alla fine del mese. Chiaro?
Noi lo sappiamo da tempo, ma ora anche dalle parti del governo non possono più far finta di niente.
Non mi sorprende che il presidente di Confindustria (cosa curiosa, l’unico rappresentante dell’industria privata italiana che viene generosamente retribuito dal pubblico), voglia mettersi di traverso.
Dopotutto rappresenta la parte più ricca e rapace del nostro Paese.
Quello che non comprendo è la timidezza con cui la maggioranza si confronta con il mondo imprenditoriale, come se avessero paura di disturbare.
Cosa servirebbe piuttosto? Un’iniziativa politica del governo capace di contrastare davvero le diseguaglianze anche attraverso gli aumenti salariali.
Noi come Sinistra Italiana abbiamo infatti presentato una proposta di legge per introdurre un salario minimo di almeno 10€ l’ora e chiediamo da tempo di tassare si più i miliardi di extraprofitti delle compagnie energetiche.
Mi sembra però evidente che questo non sia l’obiettivo del governo Draghi. Anzi.