DI ENNIO REMONDINO
La domanda chiave campeggia sulla copertina di Internazionale dove gli occhiali di Biden cercano di proteggerlo da qualche abbaglio di Putin. Premessa affermativa, «Negli ultimi giorni il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i suoi alleati della Nato hanno cambiato tattica: sono passati dagli aiuti all’Ucraina contro l’aggressione russa a una manovra per indebolire il potere e l’influenza di Mosca.
Strategie mutate e nuovi rischi
Alcuni osservatori temono che la linea seguita dall’occidente costringa Vladimir Putin a scegliere tra la resa e l’escalation militare, aumentando il rischio di un’espansione della guerra al di là dei confini ucraini.
Quella montagna di miliardi Usa
Il 28 aprile Biden ha chiesto al congresso 33 miliardi per l’Ucraina (di cui venti per il sostegno militare), una cifra che è più del doppio di quella precedente. Il presidente statunitense ha precisato che la nuova politica si propone di “punire l’aggressione russa e ridurre il rischio di conflitti futuri”.
25 aprile il ministro alla Difesa
Lloyd Austin, dopo un incontro a Kiev con il presidente ucraino, ha precisato che l’obiettivo degli Stati Uniti è limitare il potere della Russia sul lungo periodo, in modo che non possa “replicare” l’aggressione militare contro l’Ucraina.
Addio soluzione diplomatica?
Il cambio di strategia di Washington per indebolire la Russia potrebbe spingere Putin non solo ad estendere la guerra, ma far saltare completamente a possibilità di una soluzione diplomatica. Ed ecco, scrive Internazionale, il motivo per cui il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, ha accusato Washington e l’occidente di portare avanti una guerra “per procura” contro la Russia, rischiando un conflitto mondiale che potrebbe essere nucleare.
Nuova strategia Usa, elogi alleati
La nuova strategia degli Stati Uniti è stata elogiata da diversi alleati, convinti che le minacce nucleari della Russia siano solo degli espedienti retorici. Lo speriamo tutti ma non tutto ne sono realmente convinti.
E il dissenso di altri
Tuttavia altri esperti di questioni russe sono preoccupati che gli Stati Uniti e gli alleati occidentali stiano oltrepassando i limiti che finora si erano preoccupati di rispettare. Timori specifici. «Nelle prime settimane di conflitto Biden si era rifiutato di autorizzare qualsiasi aiuto militare con armi offensive o di istituire una no-fly zone. Ora, invece, la paura di alcuni è che, con gli aiuti aggiuntivi a Kiev e l’inasprimento delle sanzioni economiche, Washington stia forzando la mano e mettendo Putin nella posizione di poter scegliere solo tra la resa e continuare la guerra».
Centro di studi strategici di Washington
«Agli occhi del Cremlino l’occidente è pronto a conquistare la Russia. Prima era un obiettivo nascosto, ora è dichiarato», sottolinea Sean Monaghan, esperto di questioni europee. «Se aggiungiamo le dichiarazioni di Biden al vertice di marzo in Polonia – ‘Putin non può restare al potere’ – il risultato è il passaggio da una guerra territoriale a un conflitto più vasto».
Persino la Cia ora ha paura
Per George Beebe, ex capo degli analisti della Cia che si occupano di Russia, la Casa Bianca sembra dimenticare che «il primo interesse nazionale degli Stati Uniti è evitare una guerra nucleare con la Russia».
Lunga analisi da leggere in originale
Conclusione che riprendiamo come finale. Ancora dall’ex Cia un futuro precario, «una qualche forma di confronto instabile a lungo termine che dividerà l’Ucraina e l’Europa e in cui non ci saranno regole d’ingaggio. Non una nuova guerra fredda, ma una ferita aperta e infetta sul territorio europeo».
Guerra fredda globale
Prospettiva di una guerra fredda globale e prolungata non solo contro la Russia ma anche contro la Cina. «Secondo Beebe uno scenario simile potrebbe rivelarsi molto problematico, con gli Stati Uniti e i loro alleati alle prese con un’alleanza “tra una Russia ricca di risorse e una Cina tecnologicamente ed economicamente potente”», (firma u as).
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6 Maggio 2022