INIZIATIVE MESCHINE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI

DI GIOACCHINO MUSUMECI

 

LA FARNESINA ha deciso di escludere dalla giuria del premio Strega il più importante Italianista Russo Evgenij Solonovich. Cancellato come niente fosse.
Solonovich ha tradotto i più grandi scrittori e poeti italiani dell’Ottocento e del Novecento. Nel corso dei decenni (dal 1959 in poi) ha reso nella lingua sua e dei suoi connazionali la bellezza di Dante, Petrarca, Ariosto, Montale. Appassionato dei sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli, conosce a memoria i libretti di Giacomo Puccini, Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi.
Ha ricevuto premi e riconoscimenti, soprattutto dai nostri ministeri: “L’Italia è la mia vita!” ha detto una volta in un’intervista in cui ha raccontato il suo amore attraverso il nostro Paese. Eppure tutto questo non basta: Evgenij Solonovich, 88 anni, il massimo italianista russo, è stato escluso dal comitato organizzativo del Premio Strega per opera del ministero degli esteri.
Nemmeno una parola da Luigi di Maio, è sconcertante che si sia arrivati a tale livello di discriminazione negata in pubblico dai vertici istituzionali. Invece la Russofobia esiste eccome ed è drammatico quanto vergognoso che venga perpetrata proprio dalle nostre istituzioni deragliate verso l’autocrazia.
Per fortuna le guerre non durano in eterno, ciò che invece durerà è l’incredibile quanto inaspettata deriva antirussa che ha colpito le nostre riprovevoli istituzioni oltra la fama pessima che alcuni ministri costruiscono con perizia intorno a loro.
Mi piacerebbe che il ministro di Maio spiegasse la relazione tra guerra e cultura russa ma dubito che avrebbe ragioni logiche a sostenerlo.
Pessimi anche gli organizzatori del premio allineati a questa decisione insensata.
Nella speranza che la cultura italiana si salvi dalle ingerenze politiche di figuri irricevibili e incapaci di distinguere il piano bellico da quello letterario, il mio augurio è che le prossime elezioni ripuliscano il paese una volta per tutte dal marciume che lo soffoca.
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