DRAGHI CONTINUA A FUGGIRE

DI BARBARA LEZZI

 

Vuole restare saldo in sella il Presidente del Consiglio. È così determinato in questo intento tanto da rifiutare di rendere le sue comunicazioni al Parlamento anche al ritorno dalla sua visita negli USA.
Ci sarà un’informativa che, però, non precede alcun voto al contrario delle comunicazioni che si concludono con il voto di una risoluzione che impegna il Governo.
Ci dobbiamo accontentare delle sue conferenze stampa in cui non dice di cosa ha parlato con Biden. Non dice se ha fatto delle promesse ed eventualmente su cosa. Ci concede belle parole retoriche sulla pace ma non ci è dato di sapere come intendono perseguirla.
Tutto questo significa che niente cambierà, che l’Italia proseguirà ad inviare le armi in Ucraina tant’è che sarebbe già pronto un altro decreto interministeriale, il terzo, per inviare altri uomini e armi.
Nel frattempo, abbiamo le barelle che occupano i pronto soccorso con pochi medici e infermieri, contratti che aspettano di essere rinnovati, rincari che soffocano famiglie e imprese e il Presidente del Consiglio ci fa sapere, tra un premio e l’altro, che non siamo recessione ma sol perché ci portiamo in dote la crescita acquisita lo scorso anno.
Al Migliore basta questo. Per il resto, i cittadini se la vedessero da soli che lui è impegnato nella corsa per la poltrona più alta della Nato.