DI VIRGINIA MURRU
Secondo l’ultima nota dell’Istat il rallentamento dell’economia internazionale prosegue, sulla spinta di pressioni inflazionistiche e le conseguenze dell’impatto del conflitto in Ucraina. In Italia la contrazione del Pil è il riflesso della situazione geopolitica che ha creato turbolenze nel sistema economico, in particolare sul versante della domanda con un apporto negativo della componente estera, e per quel che concerne l’offerta con una flessione dell’attività dei servizi.
La crescita sull’anno in corso è pertanto del 2,2%. Per quel che riguarda la produzione industriale, secondo i dati Istat, si è registrato un calo congiunturale pari allo 0,9%.
Da segnalare l’andamento positivo del mercato del lavoro a marzo, in deciso miglioramento, aumenta infatti l’occupazione, si riduce la disoccupazione e l’inattività.
In lieve calo anche l’inflazione, che nel mese di aprile ha registrato una decelerazione, interrompendo il corso di aumenti nel volgere di nove mesi. Secondo l’Istat, tuttavia resta il clima d’incertezza, anche perché le problematiche alla base della contrazione della crescita globale riguardano l’instabilità sul piano geopolitico, a causa del conflitto ancora in atto in Ucraina.
Intanto, la presidente della Bce Christine Lagarde, che a lungo ha scelto la via della prudenza sulla possibilità di un rialzo dei tassi d’interesse in area euro, negli ultimi giorni ha dichiarato che nel meeting di luglio è probabile che si proceda in questa direzione. La Banca Centrale Europea ha previsto che all’inizio del terzo trimestre si chiuderà la fase di acquisti di asset, seguito dal rialzo dei tassi nel volgere di poche settimane.
Negli Usa il Senato ha confermato Jerome Powell alla guida della Fed.