DI NICOLA FRATOIANNI
Allargare la Nato ai paesi nordici significa aumentare il livello di scontro internazionale.
Un modo, insieme all’invio di armi, per mettersi a posto la coscienza (ma anche i bilanci delle aziende belliche), poiché da ormai 82 giorni l’Europa non riesce a mettersi d’accordo per bloccare l’acquisto di petrolio e gas dalla Russia, finanziando giorno dopo giorno la guerra imperialista di Putin contro l’Ucraina.
Non è questo il modo per giungere alla Pace, per costringere il regime di Mosca ai negoziati. Per questo l’Italia dovrebbe opporsi.
L’informativa di Draghi non basta.
Serve un nuovo voto del Parlamento, visto che lo scenario è cambiato e di molto.
Fermare la guerra dovrebbe essere l’imperativo di ogni forza politica, assestare un duro colpo economico a Putin l’obiettivo.
Vedo invece che non è cosi e questo rappresenta un problema, ogni giorno più grande.
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