DI ANTONELLA PAVASILI
Oggi, mentre si celebra la giornata mondiale contro l’omofobia, sacrosanta, legittima, opportuna, penso ad un valore ormai considerato desueto.
La buona educazione, il rispetto per gli anziani, la gentilezza.
E spiego perché.
Mia mamma tra qualche giorno compirà 82 anni.
Si muove molto poco e male ormai; gli anni di lavoro in campagna, la fatica di una famiglia numerosa e l’età hanno rosicchiato e deformato le sue ossa.
Ma lei non rinuncia alla passione per le sue piante e i suoi fiori che cura come bambini, cullati nei vasi in balcone.
Ogni mattina toglie le foglie secche, li aggiusta, li concima, li abbevera, ci parla, li vezzeggia.
La mia mamma curando i suoi fiori celebra la vita.
Si tiene con la ringhiera, si sposta con cautela e si sente viva e forse ancora giovane.
Ma per alcuni mia mamma è solo una vecchia.
Fragile e come tale facile da aggredire e insultare.
E così oggi, a pranzo, l’ho trovata giù, dispiaciuta.
E mi ha raccontato.
Un simpatico giovanotto, stamattina, l’ha mortificata rimproverandola dalla strada perché, a suo dire, qualche fogliolina delle sue piante sarebbe finita sulla sua macchina.
Reato gravissimo!
Che merita anche minacce di punizione.
“La prossima volta vedremo chi toglierà le foglioline dalla mia macchina!”
Masculuni.
I miei complimenti, di cuore, davvero.
Ma un po’ di vergogna…no?
Perché non minacci me o una persona più giovane di mia mamma?
Perché non rimproveri me o una persona in grado di difendersi?
Siamo in tanti ad aspettarti.
Vergogna.
Per te e per tutti coloro che l’educazione l’hanno messa in soffitta.
La buona educazione.
Quel valore che ormai non conta più nulla.
Mentre celebriamo di tutto e di più.
Ma dimentichiamo di celebrare e difendere i nostri vecchietti.
Come la mia mamma.
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Immagine da sinistra x Milano