DI GIOACCHINO MUSUMECI
C’è davvero di che preoccuparsi seriamente.
All’indomani della puntata di Report in cui si evidenziano legami tra l’estrema Dx Italiana e la Mafia in relazione alla strage di Capaci, suona l’allarme rosso e la Dia, alla ricerca di documenti, si precipita nella redazione del programma di Ranucci.
Solerti magistrati di Caltanissetta vogliono verificare “la genuinità” della fonti, cercano atti e testimonianze, e lo fanno inviando la Dia presso “i sovversivi”. Così la direzione investigativa antimafia ricerca “atti e testimonianze” nei telefonini dei giornalisti che pubblicano un inchiesta contro la Mafia.
Tutto questo nonostante la Ue abbaia segnalato apertamente che in quanto a libertà di Stampa l’Italia è un paese problematico, il che è GRAVISSIMO e indicativo di una Democrazia in rovina sempre più opaca e succube di un potere prima sotterraneo ma oggi palese e istituzionalizzato.
Scivolare nell’autocrazia è questione millimetrica laddove la Democrazia è da sempre un dedalo di trame oltre-oceaniche, una farsa.
Per qualche strana ragione Ranucci è sempre nel mirino di chi ODIA il giornalismo d’inchiesta (Da Fratelli d’Italia a Italia Viva passando per la Lega ) che coraggiosamente informa i cittadini affinché abbiano facoltà di scegliere se accettare o meno un regime che soffoca la libertà di stampa e opinione.
Sigfrido Ranucci è la sua troupe rappresentano un esempio di grandissimo coraggio, il baluardo dell’informazione che dobbiamo proteggere con tutte le forze. La notizia delle perquisizioni deve rimbalzare ovunque. Difendiamo la nostra libertà prima di ogni altra cosa. La mafia è sempre più forte e infiltrata ovunque, va fermata.
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