“PATRIDIOTI”

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

 

Invece di fermare la guerra abbiamo mandato armi all’Ucraina, tutti, anche noi italiani, entrando così di fatto nel conflitto ed alimentando l’escalation della guerra, ma ora i russi, i cattivi ma non i soli ad esserlo, hanno cambiato tattica, ci avevano detto che erano in difficoltà, ma non avevano nemmeno usato le nuove armi che possiedono, dando solo fondo alle scorte di materiale obsoleto evitandone così persino i costi di smaltimento.
Poi, dopo un iniziale avanzata cauta che dicevano per preservare la popolazione, entrando nelle città solo rispondendo al fuoco con grandi perdite di soldati, adesso prima radono al suolo gli avamposti, poi avanzano più tranquilli di prima nel deserto che hanno creato, più lentamente ma con meno perdite umane tra le loro fila.
La conclusione è la solita: o si passa alla distruzione totale con armi nucleari e la finiamo tutti in fretta, anche noi essendo vicini e facili bersagli russi, o prima o poi qualcuno dovrà decidere di deporre le armi.
Datemi pure del filo putiniano, ma non credo che questo conflitto si possa risolvere con l’umiliazione della Russia, che resterà comunque una potenza mondiale se non sarà conquistata da qualcuno, cosa che vedo molto difficile, quindi deve essere l’Ucraina, o chi vicino o lontano ne dirige le scelte, a cedere e chiedere che la comunità internazionale vada in suo soccorso diplomatico.
Il ritornello che non si possono cedere territori è ridicolo, la geografia politica è cambiata moltissime volte nel corso dei secoli e dei millenni e se dovessimo tornare indietro a quando esattamente dovremmo farlo? E chi esattamente lo dovrebbe stabilire? Con quale criterio?
Temo che se dovessimo davvero lasciare che tutti possano autodeterminarsi, più che con grandi sorprese si concluderebbero solo tante dispute ancora sanguinose e terribili, la Palestina tornerebbe in mano ai palestinesi, forse anche molte terre ora americane tornerebbero ai nativi, il Kurdistan sarebbe libero e forse persino il nostro Alto Adige si staccherebbe dall’Italia, ma sappiamo che non vanno così le cose, non è la democrazia che comanda, ma il suo surrogato che serve ai potenti per giustificare le loro cattive azioni.
“lo vuole il popolo”, si dice spesso, ma poi i sondaggi sono condotti da elementi di parte e non si da mai al popolo la possibilità di votare davvero, chiedetevi perché.
Se non fermiamo la guerra in Ucraina, non solo la Russia, ma tutti coloro che la stanno combattendo, compreso chi sta oltre oceano, continueranno direttamente od indirettamente ad uccidere persone, a distruggere città, ad impedire il commercio e vi sarà una crisi globale ancora maggiore di quella che già si prospetta ora.
Non lo dico io, io non sono nessuno per dirlo, lo dicono i fatti e le evidenze che già sono sotto gli occhi di tutti, le sanzioni fanno male più a noi che ad altri e lasciano quasi indifferenti chi dovrebbe subirle, la Russia, e chi le ha proposte, gli USA, che addirittura ne beneficiano.
La Russia, doveva essere spacciata perché il rublo era colato a picco ora si dice spacciata perché ha il rublo alle stelle, dai, mettetevi d’accordo, prima potevamo fare a meno del gas russo entro ottobre ed ora abbiamo deciso di pagarlo più caro in rubli, è stato posto un embargo sul petrolio russo, che per inciso è solo una piccola percentuale di quello importato in Europa, e le esportazioni russe di petrolio sono stranamente aumentate, produciamo pasta con solo grano italiano ma accusiamo i russi di crearci problemi perché hanno conquistato i porti con i grandi depositi di grano ucraini che “rubano a noi”, da mesi l’esercito russo è in disfatta e continua ad avanzare mentre nello stesso periodo gli ucraini erano i più bravi ed i più furbi ma hanno persolo lo stesso terreno e le loro truppe si arrendono oggi senza che da noi si dica una sola parola in merito.
Che qualcosa non quadra dovreste averlo capito da tempo, ma ultimamente le cose sono di molto peggiorate anche se nessuno vuole ammettere l’errore iniziale, avrete notato che sui nostri giornali dopo le nefandezze russe e le grandi vittorie ucraine oggi le storie sono di vecchie auto crivellate di colpi con un neonato morto, cani sminatori persi dai russi che vengono adottati dalle truppe ucraine, “eroi” ucraini che anche se si sono tatuati svastiche e simboli nazisti sul corpo e sparavano sui civili nell’animo sono sempre stati gentili e veri patrioti.
Ci stanno abituando alla guerra, ci vogliono trasformare tutti in Jake Angeli, l’uomo con le corna di bisonte simbolo dell’assalto al Campidoglio a Washington, ovvero in idioti che credono di avere un cervello perché “da soli” decidono di seguire ciecamente il leader fascista di turno, sia esso russo, ucraino, statunitense o nostrano.
La guerra va fermata, senza se e senza ma, poi va discussa, senza se e senza ma, e poi dovrebbe essere estesa la discussione a tutte le “democrazie” che senza chiedere nulla ai propri cittadini sono entrati in questa guerra ed in tutte le precedenti, ma se questo sappiamo che non sarà possibile almeno accontentiamoci di fermare la guerra in Ucraina e salvare vite.
Pace anche a costo di arrendersi, ma pace.
Noi stiamo o non stiamo con l’Ucraina? Se stiamo con lei è all’Ucraina che deve essere suggerito.