DI LIDANO GRASSUCCI
Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione
E quando fu di fronte al mare si sentì un coglione
Perché più in là non si poteva conquistare niente
E tanta strada per vedere un sole disperato
E sempre uguale e sempre come quando era partito
Roberto Vecchioni, Stranamore
Se la guerra la guardi con gli occhi di Cesare è un movimento di gente verso l’ansia di avere tutto non disponendo di niente. Se lo vedi dalla parte della gente cambia ogni cosa e senti sangue e dolore, senti il respiro che finisce e la terra è niente se non sangue.
Mi trovo a raccontare la storia di un umo, molto lontano da me politicamente, culturalmente, nelle scelte del vivere ma la grandezza mica coincide con la condivisione. Si chiamava Giorgio La Pira ed era il sindaco, dire cattolico è riduttivo, di Firenze. Lui lesse la guerra fredda da un punto di vista diverso da politico, da colui che si occupa di città, che sta tra la gente. La Chiesa lo sta per santificare, ma questa è cosa del suo spirito, lui nel 1959 in piena guerra fredda va a Mosca a parlare ai comunisti, non da occidentale liberista, non da uomo delle parti, ma da cristiano da animato da antica fede. Prende la guerra fredda dal basso e aiuta a non acceder il fuoco delle armi, ma la possibilità della pace.
Questa storia la racconto ai responsabili di Setiam (peccato non si chiami Setiamo Se ti amo metterci l’amore sarebbe stato bellissimo) che l’ha presa dalla stessa parte. Fare parlare di pace ai sindaci: alle 18 all’auditorium comunale Sant’Angelo a Sezze il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, quello di Latina, Damiano Coletta, quello di Sermoneta, Pina Sorrentino, di Maenza, Claudio Sperduti, di Pontinia Eligio Tombolillo, di Cori Mauro De Lillis parleranno di Ucraina e di pace.
Presiede Paola di Veroli, presidente di Setiam, interviene Quirino Briganti della Compagnia dei lepini, presente anche Filippo Cannizzo e modera Alessandro Di Norma.