DI ENNIO REMONDINO
Summit straordinario dei leader Ue, che si tiene oggi e domani a Bruxelles, e nessun accordo in vista tra i Paesi Ue sul sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca ripetutamente sollecitato da Ucraina e Stati Uniti. Probabile sì alla proposta italiana dell’introduzione di tetti temporanei ai prezzi dell’energia. Berlino vuole estendere l’esenzione all’embargo sul petrolio russo proposta per l’Ungheria all’oleodotto che serve Germania e Polonia.

Tetto al prezzo del gas ma spaccatura sul petrolio
«Il Consiglio europeo invita la Commissione a esplorare le modalità per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa l’introduzione di tetti ai prezzi temporanei». L’Italia da cui parte la proposta, segna un punto, ma per il resto tutto è fermo alla divisioni note. Tetto al prezzo del gas ma resta la spaccatura sul petrolio con Berlino che vuole l’esenzione all’embargo sul petrolio russo proposta per l’Ungheria anche per l’oleodotto che serve Germania e Polonia. L’ipotesi di approvare il pacchetto in due fasi, sperando che la guerra finisca prima.
Divisioni non solo sul petrolio
Sta dividendo anche la telefonata al presidente russo Putin fatta dal presidente francese Macron e dal cancelliere tedesco Scholz sabato scorso e precedentemente dal premier Draghi, nel tentativo di arrivare a dei negoziati e sbloccare le esportazioni del grano e dei cereali ucraini per scongiurare una crisi alimentare mondiale. I Paesi Baltici e dell’Europa orientale, eredità di ostilità post sovietica, non hanno apprezzato le mosse diplomatiche, ancora convinti su una possibile sconfitta militare di Mosca. Ma oggi sarà anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a chiamare Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky nel tentativo di aprire un dialogo tra Mosca e Kiev.
Zelensky insiste ma con minori ascolti
Nei giorni scorsi il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha criticato l’Unione europea per non aver ancora applicato il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, sostenendo che la Russia riceve quasi un miliardo di euro al giorno dagli europei per l’approvvigionamento energetico. «Certo, ringrazio i nostri amici che stanno promuovendo nuove sanzioni. Ma dove ha preso così tanto potere chi blocca il sesto pacchetto?». Replica più duttile da Mosca: il ministro degli Esteri Lavrov non ritiene che le porte del dialogo con l’Occidente siano chiuse. «Ma giudicheremo le intenzioni dell’Europa solo da azioni concrete. Abbiamo imparato la lezione. In questo senso la situazione è cambiata rispetto alla fine della Guerra Fredda».
Salvini a Mosca?
«Salvini a Mosca? Inutile». Edward Luttwak nel commentare con l’Adnkronos l’ipotesi di una missione di Matteo Salvini a Mosca per cercare di mediare un cessate un fuoco in Ucraina. «Sarebbe inutile e non plausibile. E’ impossibile per una persona, neanche Draghi è sufficiente, ci dovrebbero essere tre Paesi europei insieme». Più severi i giudizi in casa, dalla scontata accusa di mossa elettorale di un leader in discesa, utile solo a far parlare di lui. E la sua molto improbabile visita a Mosca, accolta nel silenzio della stessa Lega, gli ha guadagnato bacchettate da parte del governo di cui fa parte e persino dal presidente della Conferenza episcopale.
“Inciampo politico che molti paragonano -fatte le debite proporzioni- alla contestata dichiarazione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen a Davos su chi deve vincere la guerra, invece di parlare di pace”.
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30 Maggio 2022