MA PERCHÉ NON LA LANCIAVI IN FACCIA A TUA SORELLA LA TORTA CON LA PANNA?

DI ANTONELLA PAVASILI

 

D’istinto mi verrebbe da dirgli proprio questo.
“Caro deficiente,
la torta con la panna perché non la tiravi in faccia a tua sorella, che non so nemmeno se ne hai sorelle e che soprattutto di certo non c’entra niente perché l‘idiozia non è ereditaria?
Oppure, meglio ancora, perché non la tiravi nello specchio al mattino, mentre ti radevi la barba?
Ma come ti permetti?
Pezzo di cretino.
Protesti per il pianeta e offendi l’arte, il genio, la bellezza.
Ma qualcuno te l’ha mai detto che in questo schifo di pianeta ci è rimasta solo la bellezza?
Qualcuno te l’ha mai detto che offendere un capolavoro significa offendere la sensibilità di milioni di esseri umani?
Di che pianeta parli, idiota?”
D’istinto avrei voluto dirgli queste parole.
Ragionando, invece, mi viene solo da piangere.
Una rabbia pazzesca, un moto inarrestabile di disgusto.
La Gioconda, la nostra Gioconda, imbrattata da un esaltato che, indisturbato, riesce ad entrare al Louvre nascondendo una torta sotto la giacca.
Ma è così che si tutelano le opere d’arte?
Inorridisco.
E penso che questo pianeta forse non dev’essere salvato.
Perché ospita un’unanimità che merita l’estinzione.
Un’unanimità capace di lanciare una torta in faccia alla Mona Lisa.
La nostra Gioconda.
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