DI GIOACCHINO MUSUMECI
Sul piano mediatico della guerra piovono bufale e deflagrano con tutta la potenza della menzogna spudorata.
Davanti alle toppe della politica Europea la strategia non cambia: creare panico affinché qualsiasi soluzione, anche la più bislacca, venga acclamata a furor di popolo.
Parliamo del grano.
Che cosa si legge oggi: Ucraina granaio d’Europa o addirittura granaio del mondo, carestia alle porte. E’ ovviamente tutto falso. Se l’Ucraina fosse tanto granaio d’Europa, dovrebbe produrre almeno 127 milioni di tonnellate di Grano necessari nella comunità Ue. Se fosse addirittura granaio del mondo dovrebbe produrre più grano della Cina, il vero granaio mondiale: primo produttore con ben 618 milioni di tonnellate. La Russia con 131 milioni di tonnellate è il quarto produttore mondiale e vale più del doppio dell’Ucraina.
Ma da quando è cominciata la guerra non c’è argomento ove la logica non sia stata sovvertita. Mentre la Russia perde la guerra ma conquista territori, l’Ucraina in una fiction parallela vince.
Ma la carestia ci minaccia a causa del grano bloccato dai Russi la cui economia, lo sappiamo, fallirà.
Non basta, l’Ucraina vince in un film ma nella realtà la sua economia è in frantumi.
Una tonnellata di grano costa, secondo Sole 24 Ore 423€ . Se l’Ucraina fosse quel granaio mitologico di cui si straparla, guadagnerebbe 54 miliardi di € ogni anno.
Eppure, l’Ucraina è tristemente uno dei paesi più poveri dell’Est europeo, il suo Pil vale appena 150 miliardi di dollari. Non possiede risorse oltre il grano? Quanto grano produce davvero l’Ucraina: 60milioni di tonnellate annue e non bastano per vantare primati. La Francia con 64 milioni di tonnellate supera l’Ucraina ma forse i francesi non sono simpatici, nessuno elegge Parigi capitale del granaio europeo.
In definitiva bastano i numeri per mostrare nitidamente che l’Ucraina granaio d’Europa è un’ altra bufala su cui si regge la narrazione bellica più inventata della storia.
Mentre i giornali descrivono la prossima carestia da carenza di grano ucraino. Matteo Lasagna, vicepresidente di Confagricoltura, dichiara : “L’Ucraina potrà essere strategica per il resto del mondo, ma per l’Italia è abbastanza marginale: soprattutto sul grano duro è una piccolezza”. Lasagna è stato generoso, se l’Ucraina è strategica con 60 milioni di tonnellate, la Cina con oltre 600milioni di tonnellate controlla il globo.
Ma allora perché tanto allarmismo? Dopotutto i maggiori importatori di grano ucraino sono paesi di cui non è mai fregato nulla a nessuno, come Egitto e Libia.
Ma senza esportazioni di grano al fatiscente Pil di Kiev mancherebbero comunque troppi miliardi di dollari. Le prospettive di crescita ucraine erano pessime ben prima della guerra e oggi la preoccupazione degli economisti non è certo di natura umanitaria ma finanziaria.
In che modo Kiev ripagherà gli immensi debiti contratti se la guerra continuerà?
Qualsiasi mezzo che produca profitto, grano compreso, dev’essere sbloccato perché Kiev è allo stremo e i creditori chiedono garanzie di restituzione dei capitali investiti.
Cosa racconterà Zelensky agli ultranazionalisti: “Vi ho liberati da Mosca ma venduti all’occidente”?