ZERO!

DI MARIO PIAZZA

 

I cinque referendum di domenica prossima su questioni giudiziarie saranno un ennesimo flop con astensione da record e non vedranno certamente il mio voto, convinto come sono che la volontà popolare andrebbe interpellata con serietà e non per portare qualche vantaggio elettorale all’imbonitore di turno.
Detto questo, se votassi sarebbero cinque NO grandi come una casa che mi sembra il caso di spiegare uno alla volta:
1. Abolizione della legge Severino, quella che prevede la espulsione temporanea dall’attività politica di chi viene condannato in via definitiva per reati ad essa connessi come la corruzione, il peculato eccetera. Se proprio si dovesse modificare la legge occorrerebbe andare nella direzione opposta rendendo l’espulsione a vita.
2. Limitazione delle misure cautelari (carcere o arresti domiciliari) a cui un indagato può essere sottoposto prima di una sentenza. Non sono un manettaro ma l’idea che ad esempio un violento o un molestatore dopo essere stato fermato in flagranza possa continuare a colpire fino alla sentenza mi pare una follia, una specie di lasciapassare verso soprusi che spesso si concludono tragicamente.
3. Separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti. Roba per addetti ai lavori, che cacchio ne sappiamo noi delle tante implicazioni… Dovrebbero vergognarsi solo per aver avuto la sfacciataggine di chiedercelo.
4. Valutazione dei componenti laici dei collegi giudicanti… Idem come sopra: Vergognatevi!
5. Elezione dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura… Idem come sopra, vergognatevi per la terza volta.
Però io credo che votare NO non sia sufficiente, credo occorra dare una sonora lezione ai bellimbusti che stanno provando a strumentalizzarci sprecando tempo e quattrini. Occorre che l’affluenza alle urne sia zero, perché questo è il valore di chi pensa di adoperarci per le sue guerricciole da retrobottega.