DI NICOLA FRATOIANNI
Nel Regno Unito è iniziata la più grande sperimentazione mai tentata della settimana lavorativa di 4 giorni: oltre 3000 lavoratori di 70 aziende passeranno per sei mesi da 40 a 32 ore settimanali, ma con lo stesso stipendio e un giorno in meno di lavoro.
Immagino che per tante e tanti, parlare di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario sia strano, soprattutto quando è così difficile trovare un’occupazione, ancor di più con una paga dignitosa. Ma le due questioni sono strettamente collegate.
La produzione di ricchezza è infatti sempre meno legata al lavoro umano ed è sempre più concentrata in poche mani. È quindi evidente perché questa sia una battaglia fondamentale.
Perché riduce la disoccupazione, redistribuisce la ricchezza e permette a lavoratori e lavoratrici una vita migliore, con più tempo per sé, i propri cari e i propri interessi, riducendo stress e disagio psicologico, oltre ad aumentare la produttività e far bene all’ambiente in cui viviamo.
Non esistono motivi sensati per non andare in questa direzione. Eppure, la proposta di legge che presentai anni fa a nome di Sinistra Italiana anni fa, non è mai stata, nemmeno, discussa. L’ennesima occasione persa di fare la cosa giusta.