DI GIANFRANCO ISETTA
È definito dalla pioggia il corpo
colmo di un puro dialogo con l’aria
il vento complice di una mancanza
ricca di morbidi silenzi e intorno un
vano oscillare di memorie schiuse
per veleggiare intorno a certe rotte,
da un generoso mare suggerite,
sino là in fondo all’essenziale – dove,
forse, s’illumina ciò che soccombe.
9 giugno 2022