DI GIANCARLO SELMI
Individuatene uno, uno solo fra loro, che abbia messo la firma su qualcosa, un atto, una legge, una proposta di legge, che abbia modificato in meglio la vita degli italiani.
Individuatene uno, uno solo fra loro, che non abbia, invece, migliorato la sua vita con la politica.
Provate a calcolare quanto siano costati, tutti insieme, alle finanze pubbliche italiane. Quali e quanti disastri abbiano prodotto. Quali e quante leggi fatte da loro, abbiano massacrato i lavoratori, i giovani, le famiglie e riportato indietro, peggiorandola, la qualità della vita degli italiani.
Ai costi economici e sociali della loro disprezzabile presenza nella gestione della cosa pubblica, aggiungete ulteriori 400 milioni di euro, il costo di 5 quesiti referendari assurdi, utili solo a migliorare le prospettive di vita di delinquenti, mafiosi e corrotti, voluti da loro.
Dai quei cinque lì. E dal topolino di Forattini presidente della Corte Costituzionale, un altro di quelli che da più di 40 anni è in ogni dove e continuiamo a pagare, come fanno i fessi che mantengono l’amante della moglie.
Solo così, per dire, 400 milioni equivalgono a ciò che spende l’Italia, in due anni, per la disabilità.
Fate pace con i vostri neuroni e, per carità, non votateli più.