DI GIANCARLO SELMI
La necessità delle alleanze, sta tutta in quella miserabile legge elettorale che porta il nome del suo autore: Rosato.
Fatta su incarico dell’allora dominus del PD, Renzi, per sbarrare la strada ad un’affermazione del Movimento 5 Stelle. Rosato è ancora un “giannizzero” di Renzi, nonché Presidente di Italia Viva, ergo, di qualche centinaio di voti provenienti dai parenti fino al terzo grado.
La legge elettorale assegna il 30% dei seggi in collegi uninominali a schema maggioritario. Vince il seggio chi arriva primo. Pertanto non allearsi significherebbe consegnarli tutti alle destre che, fessi non sono, si presenteranno in quei collegi unite. È necessario, quindi, allearsi per conquistare un numero cospicuo di quei collegi. Per questo e non per altro, Letta fa la corte a Conte e Conte non si tira indietro. Assolutamente legittimo.
La madre di tutte le battaglie, intanto, sarà quella sull’attribuzione, ad uno e l’altro partito, dei collegi. Sia in termini di numero che di bacino elettorale, visto che ci sono collegi più sicuri di altri.
Altra cosa, però, è ciò che succederà dopo le elezioni. Quale e che tipo di governo verrà fuori dalla prossima tornata elettorale.
È molto probabile, anzi sicuro, che nessuno dei due schieramenti prevarrà sull’altro e, se così fosse (e così sarà) diventerà determinante il voto del costituendo “grande centro” fra Renzi, berlusconidi, Calenda e Bonino (ancora tu, ma non dovevamo vederci più?
). Perfino con il tanto auspicato, da Letta e Marcucci (mi è venuta una colica), “campo largo”, i centristi subito dopo le elezioni, farebbero gruppo a parte, molto probabilmente insieme a Forza Italia, quindi cambierebbe nulla.

Cosa succederà dunque?
Che il PD sarà lieto di abbandonare i suoi “alleati”, cioè i 5 Stelle, seguito dagli omologhi di destra, la lega che abbandonerà la Meloni, per approdare in una compagine governativa appoggiata da tutti (dalla lega al PD) ed escludente FdI e Movimento 5 Stelle. Magari con il Lucertolone (o affine) alla presidenza del Consiglio.
Questa è la politica in Italia.A dirla come direbbe un amico sardo: capito mi hai?
