DI LEONARDO CECCHI
Caro Patrick, oggi è il tuo compleanno, 31 anni.
Lo passerai diversamente. Non come lo scorso, passato in carcere con gente che ti ha persino torturato.
Sei un bravo ragazzo, una persona perbene. Uno di quei casi in cui si vede proprio a colpo d’occhio. E sei stato – e sei – vittima di ingiustizia, delle peggiori.
Vittima di un regime che ti ha voluto usare come strumento per prove di forze. Per far vedere che – sì – poteva prenderti, sbatterti in carcere e torturarti senza che nessuno potesse fare niente. A maggior ragione perché sei parte di una minoranza, quella cristiana copta d’Egitto.
Quel regime non ha però fatto i conti né con la tua forza di volontà né con la grande risposta che gli italiani hanno dato. Perché le piazze hanno dimostrato che qui non sei solo.
Non lo eri ieri, quando si chiedeva che uscissi di prigione. Non lo sei oggi, che continuiamo a tenere alta l’attenzione sul tuo caso. E tutto andrà per il meglio.
Ancora auguri, Patrick.