DI GIOACCHINO MUSUMECI
Il trattamento riservato a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, dall’11 aprile del 2019 ospite del carcere speciale di Belmarsh di Londra, è stato definito dal relatore generale dell’Onu come una vera e propria tortura.
“Non a caso la prigione è soprannominata la Guantanamo inglese e lì vengono reclusi coloro che passano per essere i peggiori criminali.”
In Italia, Democrazia rappresentativa di doppiopesismo, di politica corrotta e di libertà di informazione imbarazzante, nessuno sdegno dalla Sx, ma non solo, che sempre agita il vessillo dei diritti umani, che straparla di valori Democratici evidentemente riservati esclusivamente a chi si allinea ai diktat di Washington.
Peccato, mi sarei aspettato che i nostri leader politici e direttori di giornali si schierassero, come raccontano sempre, in difesa della verità, che fossero uomini degni, non i burattini che invece sono, e potessero almeno in minima parte riscattarsi dall’essersi prestati alla farsa che ci racconta strumentalmente i soprusi riservati a Navalny ma ignora con cattiveria quelli subiti da Assange.
Ho sempre creduto e continuerò a credere nella Democrazia ma proprio per questo non credo nei nostri leaders bugiardi e incattiviti, indifferenti alla prevaricazione americana, non temo di dichiarare che i governi occidentali silenti davanti alla questione Assange svergognano il diritto dei cittadini ad essere informati sulla verità dei fatti e obbligano milioni di persone alla menzogna su cui è costruita la via crucis di Julian Assange.
Il giornalista è stato incastrato: l’accusa di spionaggio, montata ad arte schiva il primo emendamento della costituzione americana e con esso la sacralità del diritto di cronaca.
Le notizie raccolte da WikiLeaks, utilizzate da molti importanti quotidiani, avrebbero condannato decine di giornalisti o anche semplici cittadini che le hanno a loro volta divulgate. Ma Washington non può punire tutti, rivelerebbe il tiranno che è, sempre ben occultato dietro le stelle della propria bandiera, ma sempre più visibile. Dunque si va alla fonte per ammonire pesantemente tutti i giornalisti : non provate a cercare le verità nascoste dal governo di esportatori di Democrazia, quando ci proverete sarete prima perseguitati e poi condannati.
Colpirne uno per educarne cento, si dice. Infatti, l’eventuale condanna farà giurisprudenza e coloro che eludono, rimuovono o non vogliono vedere magari saranno le prossime vittime.
Tutto ciò mentre i Democratici infarciti di buoni propositi atlantisti e storiche alleanze vorrebbero fare la morali sui diritti calpestati nelle dittature.
