DI ANTONELLA PAVASILI
Leggo della scissione del Movimento Cinque Stelle.
Leggo di festeggiamenti, di “io ve lo avevo detto”, di voltagabbana, di giovani vecchi che hanno provato gusto ad indossare la cravatta, di “cittadini attivisti” che si sono scoperti politici di mestiere.
Leggo ricordi di congiuntivi sbagliati e geografia sovvertita, di bagni di folla ridotti a bagnetti, rapide docce senza nemmeno il piacere di un buon detergente, di generali all’assalto di ladri e ladroni.
E una gran botta di tristezza m’assale.
Per tutti quelli che ci avevano creduto in buona fede e peraltro fondatamente.
Per quelli che non ci avevamo creduto ma siamo stati incapaci di fare una seria autoanalisi.
Per questa nostra Italia in balia di onde alterne e violente di odio e d’amore.
Preferisco non leggere oltre.
Tanto tutto cambia.
O meglio nulla cambia.
Proprio come qui, nella mia Sicilia.
Terra di Gattopardi.
Emigrati oltre lo Stretto di Messina.
E quindi uscimmo a…raccoglier polvere di stelle
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