DI GIORGIO CREMASCHI
Offriva 280 euro al mese per 10 ore di lavoro al giorno, 60/70 a settimana, poco più che 1 euro all’ora.
Al giustissimo no ricevuto, il padrone si è offeso, poverino, perché si sentiva un benefattore.
Diciamolo una volta per tutte. Quelli che offrono contratti vergognosi, e se uno non li accetta dicono che non ha voglia di lavorare, sono sfacciati schiavisti, incapaci di fare gli imprenditori in condizioni civili.
Brava e grazie a Francesca Sebastiani, che ha avuto il coraggio di denunciare questo sfruttamento generalizzato che colpisce i giovani e non solo loro. Uno scandalo oggi sostenuto e coperto dalla campagna di Confindustria e di politici reazionari contro il reddito di cittadinanza ed il salario minimo. Una ragione in più per aggiungere al reddito il salario minimo a 10 euro all’ora.
E se gli schiavisti chiudono è un bene per il paese.
Immagine dal Corriere della Sera / Corriere del Mezzogiorno