DI GIOACCHINO MUSUMECI
Decreto scuola, altra porcata del governo Draghi approvata della maggioranza sfascia Italia. Sempre più bravi, più efficienti nel fare schifo, il primato del peggio di cui tutte le forze politiche possono fregiarsi.
Si tagliano più di 10.000 cattedre per finanziare la formazione dei docenti, tutto a vantaggio degli Enti di formazione e dei loro direttivi. Ma certo, il Ministro Bianchi non sapeva proprio dove indirizzare risorse. Come se dopo la laurea, i 24 CFU, il TFA alla modica cifra di 4.000 euro, il concorso a crocette con domande ministeriali riportanti errori da matita blu, la prova pratica, quella scritta, di informatica, di inglese e l’orale non risultino ancora formati. Magari fossero altrettanto formati ministri e parlamentari.
Lo scempio si consuma in uno scenario da fiction televisiva. Il governo fa quel che gli pare, esercita potere legislativo ed esecutivo contro ogni assetto democratico e nonostante tutto è avallato dal parlamento che tutto fa escluso legiferare. E i cittadini da chi sono tutelati? Dovrebbero essere tutelati? Esistono forse i cittadini…E da quando?
E’ davvero meraviglioso annotare i tradimenti delle forze politiche, e immediatamente dopo la specialità degli elettori: dietrologia come se piovesse, si rifiuta l’evidenza a tutti i costi perché dietro lo sfascio c’è un’ incompresa opera pia, infatti eccola: Il decreto 36. Un pugno in faccia a un altro comparto pubblico, ai cittadini e al diritto all’istruzione.
Ieri avevo scritto di diritti costituzionali sacrificabili, l’intento era porre all’attenzione dell’utenza il danno principale prodotto dal governo Draghi, di cui invece si accetta e si vota ogni porcata.
Questa sarebbe la realtà di cui parlare piuttosto che impegnarsi in castelli in aria e scusare il collaborazionismo alla rovina.
Ma gli specialisti dietrologi, quelli che le cose “bisogna saperle”, eppure loro mica le sanno ma parlano, e chissà che vuol significare votare un decreto di cacca, non si preoccupano della scuola “asinificio”.
E i parlamentari vigilantes? Vivono su Marte: docenti alla prese con classi pollaio senza risorse? E chi se ne frega. Tanto da anni si ripete che i docenti non vogliono far nulla, è tutta colpa loro se la scuola è uno sfascio, proprio come i ragazzi che non hanno voglia di lavorare gratis, è così?
Mi rivolgo parlamentari che votano la diversamente cacca e cittadini disposti a scusare chi vuole l’istruzione sia un altro miraggio. Con 15 miliardi in arrivo dal PNRR, Governo e amministrazione scolastica avrebbero dovuto avere solo una priorità: dimezzare il numero di alunni per classe e incrementare il personale, perché occorre aumentare il numero di cattedre, non certo ridurlo, come invece si vuole fare, assieme alla spesa per la Scuola rispetto al Pil a partire dal 2025. Invece si tagliano le spese della pubblica istruzione a discapito di quelle militari, Vero?
Perché abbiamo un impegno da mantenere verso il Governo , perché “noi siamo noi e voi non siete un c….zo”.
Che miseria.