DI NICOLA FRATOIANNI
Dopo aver svenduto i Curdi in cambio dell’entrata di Svezia e Finlandia nella Nato, oggi Mario Draghi si presenta alla corte di Erdogan per chiedere il suo benestare sul gasdotto TANAP e TAP, sulle concessioni offshore di Cipro e Israele, nonché di vegliare sull’incandescente situazione in Libia, dove il dittatore turco ha espanso la sua area di influenza e muove liberamente le proprie pedine come più gli aggrada.
Dopotutto, la Turchia è il principale partner italiano in Medio Oriente e Nord Africa, con oltre 19 miliardi di interscambio, in aumento di oltre il 25% su base annua. Queste sono le leggi del mercato, no?
E chissà cosa chiederà mai in cambio il capetto di Ankara, forse armi e la piena libertà di perpetrare i suoi crimini contro uomini, donne e bambini Curdi?
Chissà, forse potrebbe dircelo il nostro Presidente del Consiglio, visto che di tutto ciò il Parlamento non ne ha mai discusso. Una forzatura istituzionale davvero insopportabile.
Sempre che non sia troppo indaffarato a redigere un comunicato stampa sull’importanza dei “valori occidentali”, da taluni tanto sventolati quanto quotidianamente oltraggiati…