DI MICHELE PIRAS
Una tromba d’aria oggi a Cremona devasta tetti, sradica alberi, diffonde il panico fra gli abitanti.
Un ghiacciaio perde un pezzo sulla Marmolada, si muove verso valle come un cubetto di ghiaccio su un tavolo, porta via con se 7 vite, ne ferisce 8 e la speranza di di ritrovare vivi i 13 dispersi si assottiglia di giorno in giorno.
Il Nord del Paese è sconvolto da una siccità che, ciclicamente, conosciamo da anni e decenni in tutto il Meridione, anche quando non fa notizia la conosciamo sulla nostra pelle e su quella di chi lavora la terra.
Siamo di fronte agli esiti di un cambiamento climatico epocale, che solo dei criminali possono negare nella sua evidenza.
E bisognerebbe evitare di ridurre tutto ai comportamenti individuali, per non offendere l’intelligenza delle persone, per non prendere in giro nessuno.
Perché se è vero che ognuno di noi può fare qualcosa, è vero soprattutto che questo modello di sfruttamento, intensivo e globale, del Pianeta non può reggere oltre.
E allora si inizi dall’alto. Dal basso si seguirà e in molti le loro piccole azioni le stanno già mettendo in pratica.
A differenza di altri.