ABBRACCIATE I VOSTRI FIGLI…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Oggi, in un tribunale di una caldissima città siciliana, ho visto un abbraccio che mi ha spaccato il cuore.
Un abbraccio del cuore, fatto solo d’amore e istinto.
Un ragazzo, gravemente cerebroleso, che si reggeva in piedi sorretto da assistenti sanitari, ha abbracciato la mamma.
Più e più volte.
Si aggrappava al suo collo e la abbracciava.
In un corridoio rovente, pieno di gente che andava e veniva con carte e fascicoli in mano, tra impiegati irritati e avvocati sempre troppo stressati, lui non vedeva e non sentiva nessuno.
Non vedeva e non sentiva nemmeno la sua mamma, ma la abbracciava.
E quel corridoio rovente traboccava d’amore.
Abbracciate i vostri figli!
Mamme sempre stanche e piene di impegni.
Abbracciate i vostri figli.
Fatelo tra il lavoro, la palestra, la casa, le amiche, l’amante.
Papà presi dalla carriera, dal calcio, dalle ambizioni.
Fatelo tra il lavoro, la partita, l’amante.
Abbracciateli Cristo!
Fatelo al mattino, quando si alzano dal letto, a pranzo, un attimo prima che si mettano a tavola, mentre studiano, guardano la tv o giocano alla play station.
Abbracciateli e annusateli, e stringeteli e carezzateli.
Abbracciate i vostri figli.
Prima di ricercare la vostra felicità, prima di rivendicare il vostro diritto al piacere.
Prima.
Perché prima di tutto ci sono loro.
E lo capisci quando vedi un abbraccio come quello che ho visto io.
Un abbraccio col cuore, del cuore.
E la mamma, che a fine udienza mi si è avvicinata e mi ha detto “Un attimo avvocato…” e frugava nella borsa.
“Ci vediamo in studio signora”
“No, no…questo devo darglielo subito”
E mi ha dato un pacchettino con dentro un braccialetto.
“L’ho fatto io avvocato, per lei. Per ringraziarla del suo…del suo…di tutto”.
E due lacrime giù dai suoi occhi grati.
E un abbraccio timido, rispettoso, impacciato.
Ci ho sentito il tepore di quel figlio sfortunato e l’ho stretta più forte.
Rubando un po’ di tutto quell’amore.
Abbracciate i vostri figli!
Fatelo anche per quella mamma…❤️
Catania, 9 luglio 2018
P.S.: mi tornano in mente spesso quella mamma e quel ragazzo.
Arrivano improvvisamente e rinfrescano l’anima.
Come una pioggia di luce che squarcia anche le nubi più ostinate…e tutto cambia, si aggiusta, trova un senso.
La foto è una straordinaria opera di Marcello Santalco.
Una pioggia di luce…
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