DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL
“La scissione M5S ha destabilizzato tutto. Che sia calcolo sbagliato, effettiva volontà o eterogenesi dei fini, il fragile equilibrio su cui si reggeva tutto, con l’asse Pd-M5S e quello Lega-FI, è venuto meno con la creazione del nuovo gruppo del ministro degli Esteri
La responsabilità della crisi è di Luigi Di Maio. La scissione nel M5S, il primo gruppo del Parlamento, indipendentemente dalle intenzioni, dalle ragioni e dalle cause che l’hanno determinata, anziché contribuire a dare stabilità al Governo Draghi ed alla legislatura, li ha destabilizzati”… (Elio Vito da Huffingtonpost.It)
Per quanto mi riguarda non sono mai stata una sostenitrice di questo “Governo di unità nazionale” e quindi fatto da né carne, né pesce, proprio perché non puoi governare un Paese disastrato come l’Italia – in piena crisi sociale, economica e per dipiù in “stato di guerra” – con la prospettiva di ulteriori, gravissime conseguenze anche sul piano energetico per la ricaduta delle sanzioni alla Russia, se non hai una maggioranza chiara, unita e compatta e che parli con una sola voce.
Mario Draghi non è un “politico”. Non lo è mai stato.
Non ha un suo partito. Lui proviene dal mondo della finanza.
Lui è un “tecnico”. Mario Draghi proviene da “Goldman Sachs” e proviene dal ruolo di Presidente della Banca Centrale Europea.
Lui conosce le leggi del “mercato azionario”, ma nulla sa fare in ruoli politici di alto livello che richiedono occhi ed orecchie attenti e sensibili alle problematiche sesquipedali che un Paese in ginocchio richiede di risolvere non con compromessi di comodo, ma fattivamente e con immediata efficacia.
Altro che spendere miliardi per andare in guerra… Come, con le scarpe di cartone?!…