DI BARBARA LEZZI
Di Maio ha una tecnica collaudata che è quella di denigrare i suoi avversari usando sempre la solita cantilena secondo cui avrebbero livore, invidia e desiderio di vendetta.
Lo ha fatto anche con me. Quando si fece il governo con il PD, io ero molto contrariata perché non ritenevo corretto che la forza di maggioranza relativa lasciasse a chi aveva la metà della rappresentanza parlamentare ministeri chiave come quello dell’economia e quello delle infrastrutture. Inoltre, non era ancora il momento di parlare di alleanza strutturale con il PD. Queste cose vanno costruite.
Anziché avere risposte nel merito, fui additata come livorosa e vendicativa. Ora fa lo stesso con Conte.
Ma perché non fa il ministro degli Esteri? Ed è piuttosto strano che Draghi non lo riporti nel perimetro della sua azione. Sta sparando fesserie un tanto all’ora. È decisamente imbarazzante per il Paese.
Gli italiani sono sfiniti e stanchi di opinioni e accuse.
Hanno bisogno di determinazione e di un governo che si occupi delle diverse emergenze ed hanno il diritto di sceglierselo. Non possono preoccuparsi anche della poltrona di Di Maio.