DI LUCA BAGATIN
Due importanti avvenimenti, vengono ricordati e celebrati il 26 luglio, in America Latina.
A Cuba si celebra il 69esimo anniversario degli assalti alle fortezze militari di Moncada e Carlos Manuel de Cespedes, nella Cuba orientale, avvenuti il 26 luglio 1953.
Avvenimento che diede inizio alla Rivoluzione cubana contro la dittatura del corrotto Fulgencio Batista, sostenuto dagli USA.
“La Storia mi assolverà”, dichiarò Fidel Castro, a capo di quell’impresa di liberazione nazionale e di emancipazione delle classi oppresse, nel segno di José Martì, Eroe nazionale cubano al quale, assieme a Marx e Lenin, Fidel Castro e Che Guevara e tutti i loro compagni rivoluzionari, si ispireranno per le loro imprese.
Distribuzione della terra, istruzione e sanità pubbliche e gratuite per tutti, alloggi gratuiti e lotta alla corruzione, questo il programma che portà all’edificazione della Repubblica socialista di Cuba che, ancora oggi, resiste a un criminale embargo imposto dagli USA.
L’attuale Presidente di Cuba e Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba, Miguel Diaz-Canel, ha presieduto alle celebrazionie, fra balli, musica e divertimento e ha, fra le altre cose, tenuto un incontro con circa 200 attivisti provenienti da Puerto Rico e dagli USA.
In Italia, i circoli dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba, presieduta da Irma Dioli, sono scesi in piazza per ricordare tale storico avvenimento e difendere il processo rivoluzionario dell’Isola caribica.
Anche l’Argentina, questo 26 luglio, ha avuto le sue celebrazioni, in ricordo del 70esimo anniversario della morte di Evita Peron, moglie del Presidente socialista Juan Domingo Peron.
Morta a soli 33 anni, il 26 luglio 1952, Evita ispirò fortemente l’azione emancipatrice del marito nei confronti delle classi popolari e più povere.
Evita, infatti, si occupò direttamente, presso il Ministero del Lavoro, dei diritti degli anziani, delle donne e dei bambini e, attraverso la Fondazione da lei istituita, si occuperà di assistenza sociale e dei problemi sindacali dei lavoratori argentini.
Fu direttrice del giornale “Democracia”, fondò il Partito Peronista Femminile e si battè per l’introduzione del diritto di voto alle donne.
In Argentina, l’attuale governo peronista presieduto da Alberto Fernandez e Cristina Kirchner, attraverso il Ministero della Cultura e gli istituti culturali di ricerca storica dedicati a Evita Peron, hanno voluto celebrarla con musica dal vivo, performance, proiezioni ed eventi culturali.
Il pensiero peronista e quello castrista furono spesso e sempre in sintonia e rappresentano, ancora oggi, un faro per il socialismo latinoamericano e mondiale.
Juan Peron, anche nei suoi ultimi anni di vita, ebbe sempre parole di stima nei confronti di Che Guevara e Fidel Castro.
A quest’ultimo, il 24 febbraio 1974, scrisse peraltro una lettera nella quale – fra le altre cose – affermò: “Le rivoluzioni non possono essere identiche in tutti i Paesi perché non tutti i Paesi sono uguali, né tutti i popoli hanno le stesse idiosincrasie. È necessario che ciascuno agisca all’interno della propria sovranità con i propri metodi.
Ma non c’è dubbio che la necessità dell’unità latinoamericana sarà l’unica possibilità di vera libertà per il nostro continente. Dobbiamo tutti immediatamente concorrere a questo obiettivo, per poter alzare la voce con sicurezza e sostegno all’interno di quel Terzo Mondo che garantirà il nostro futuro sviluppo e libertà nella sfera economica, politica e sociale.
Sia tu, amico Fidel, sia io, abbiamo trascorso molti anni di lotta rivoluzionaria permanente. Questo fornisce un’esperienza preziosa che deve essere trasmessa ai giovani, per evitare arretrati che vengono pagati sempre con dolore e sangue, inutilmente. La forza virile della vita giovane, per portare veri frutti alla Patria, deve essere accompagnata dalla quota di saggezza che l’esperienza dona”.
I giovani cubani e argentini di oggi, non hanno dimenticato tali insegnamenti.
Luca Bagatin