DI VITTORIO DA ROLD
Flusso di gas del Nord Stream scende al 20% – Ad Amsterdam il prezzo vola a 225 Euro
Il piano di emergenza dell’Unione Europea sul gas è stato approvato in Consiglio Affari Energia il 26 luglio con la sola opposizione dell’Ungheria. Per l’approvazione del pacchetto era richiesta la maggioranza qualificata. Il voto contrario di Viktor Orban è stato quindi ininfluente. Tutto bene dunque? Non proprio ci spiega Vittorio Da Rold.
Ursula si applaude ma non convince
La presidente della Commissione Ue, la tedesca popolare Ursula von der Leyen, ha accolto con entusiasmo la notizia, sottolineando, riporta l’Ansa, che si tratta di “un passo decisivo per affrontare la minaccia di un’interruzione totale del gas, e ora grazie alla decisione odierna, l’Europa è ora pronta ad affrontare la sua sicurezza energetica, come Unione“. Ma è proprio così?
I prezzi del gas alle stelle
“Non si arresta la corsa del prezzo del gas. Il ‘contratto future’ con scadenza a settembre 2022 ha sfondato quota 200 euro per megawattora, toccando un livello record. I prezzi sono ora in rialzo del 13,34% a 202,245 euro”.
Taglio dei consumi almeno del 20%
Nel giorno stesso in cui i ministri dell’Energia dell’Unione Europea hanno raggiunto un sofferto accordo sul piano di emergenza per un taglio del 15% dei consumi di gas, il presidente dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol, si spinge oltre e chiede di puntare ad un risparmio del 20%. Si tratta di un taglio, ha spiegato in un’intervista all’emittente televisiva tedesca Zdf, e riportato dall’Agi, necessario a superare senza carenze il prossimo inverno, periodo che sarà una “prova storica” per l’Europa.
Basta illusioni o bugie politiche
“Se non prendiamo provvedimenti seri, potremmo trovarci di fronte a una grave crisi di approvvigionamento di gas“, ha dichiarato Birol, indicando che ciò avrebbe “conseguenze” che vanno oltre il settore energetico e che il taglio accordato oggi del 15% è insufficiente. Chi ha ragione, dunque? La Ue o l’Agenzia internazionale dell’energia con sede a Parigi?
L’ottimismo di Cingolani
In questa fase molto delicata Roma, con il governo all’opera solo per l’ordinaria amministrazione, dà prova di ottimismo [o di irresponsabilità NdR]. Il riempimento degli stock di gas dell’Italia “ha superato il 70%, stiamo andando verso il 71%, quindi direi che stiamo bene”, ha detto il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, al Consiglio Affari Energia.
“Entro l’inizio dell’inverno saremo quasi indipendenti dalle forniture russe ed entro l’anno prossimo la situazione sarà piuttosto sicura, senza grandi dipendenze dalla Russia. Anzi, senza alcuna dipendenza dalla Russia”, ha assicurato Cingolani.
Ministro alla prova dei fatti
“Con i numeri e le regole stabilite a livello Ue, noi dovremmo risparmiare circa il 7% rispetto alla media ponderata annuale degli ultimi cinque anni“. ha detto ancora Cingolani. “Quando abbiamo fatto il piano di differenziazione del gas spostando i 30 miliardi di metri cubi russi su altri fornitori abbiamo già previsto un risparmio che è uguale o superiore a questo numero. Le nostre azioni sono già compatibili con questo piano, per cui ci riteniamo soddisfatti“, ha sottolineato. Il ministro si riferiva soprattutto all’incremento delle forniture energetiche provenienti dall’Algeria.
IL PIANO UE
Secondo il testo del piano, il taglio ai consumi di gas può scendere dal -15% fino al -7%. Nel testo approvato, inoltre, c’è un riferimento al “price cap”, un tetto al prezzo del gas che era stato proposto dall’Italia. “In seguito alla richiesta del Consiglio europeo – si legge – la Commissione sta anche esplorando i modi per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la possibilità di introdurre dei tetti temporanei ai prezzi delle importazioni e di proseguire i lavori sull’ottimizzazione del funzionamento del mercato europeo dell’elettricità“, si legge nel testo, che va formalmente incontro alle richieste italiane.
Tetto al prezzo del gas, promesse a perdere
“La Commissione sta valutando con urgenza le diverse possibilità di introdurre tetti di prezzo per il gas. A tal fine, la Commissione consulterà gli Stati membri (e i partner internazionali, se del caso) e riferirà in autunno con proposte specifiche, se necessario“. Nella dichiarazione l’esecutivo europeo dichiara che “porterà avanti il processo di valutazione d’impatto su come resistere alla futura eccessiva volatilità dei prezzi”.
Ma va ricordato che olandesi e norvegesi (esterni alla Ue ma fornitori della stessa), si oppongono al price cap perché sono produttori e traggono vantaggi rilevanti da prezzi così elevati.
Di Vittorio Da Rold
da:
27 Luglio 2022
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