DI MARIO PIAZZA
E’ inutile domandarsi ora che cosa avremmo fatto noi se ci fossimo trovati davanti a un energumeno inferocito che sta uccidendo qualcuno a mani nude.
Per nostra fortuna non lo sapremo mai perché la risposta potrebbe non piacerci e toglierci quella dignità che amiamo tanto sbandierare quando il rischio di farsi male riguarda qualcun altro.
Però molti di noi una cosa la sanno già. Sanno di non aver fatto mai nulla per fermare l’imputridirsi della società in cui vivono, sanno di aver tollerato in silenzio il razzismo e magari di aver contraccambiato gli ammiccamenti di quelli che “i neri non sono come noi, i neri sono tutti delinquenti, danno fastidio, hanno un cattivo odore e ci rubano il lavoro”.
Molti di noi, quattro su dieci secondo i sondaggi di ieri, applaudono e saranno felici di votare i due partiti che sul razzismo hanno costruito il proprio successo, che dalla loro nascita lanciano il sasso e nascondono la mano, che fanno cassa rendendo legittimo quanto di più sporco si nasconde dentro noi, che distruggono metodicamente quei sentimenti di solidarietà che ormai soltanto teoricamente distinguono la razza umana da una mandria di bufali impazziti.
Pensateci la prossima volta che il vicino d’ombrellone tratterà male il vucumprà di turno contando di ottenere il vostro appoggio o almeno sicuro del vostro silenzio passivo, in quel momento non rischierete la pelle per intervenire e se davvero un po’ di dignità vi è rimasta potrete conservarla al modico prezzo di un vaffan…o.