DI LEONARDO CECCHI
Una visione – perdonatemi – grottesca il gran discorso di Berlusconi oggi.
Un uomo che non si arrende al tempo che passa e che ormai riflette la luce causa tonnellate di trucco in faccia e ci dice che “dopo 28 anni era un dovere di restare in campo”.
No, non doveva restare in campo. Non ci doveva proprio entrare in campo.
A causa del suo ingresso siamo diventati una barzelletta e gente invischiata con le mafie ce la siamo ritrovata ai vertici delle Istituzioni.
E ora, ora che la destra rischia di prendere maggioranze bulgare in Parlamento, rischiamo che finisca davvero a fare il Presidente della Repubblica (perché Mattarella prima o poi annuncerà le dimissioni). L’unico dovere, qui, è quello di evitare che tutto questo accada.
Se c’è ancora un briciolo di dignità nazionale da salvaguardare, il campo di Berlusconi and co ne mina seriamente la sopravvivenza.