DI ENNIO REMONDINO
Anche l’aggredita Ucraina avrebbe violato il diritto umanitario usando i civili come scudo umano rispetto all’aggressore russo. Amnesty International: “La condotta di guerra delle forze ucraine ha messo in pericolo la popolazione civile”.
«Nel tentativo di respingere l’invasione russa iniziata a febbraio, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all’interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali. Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obiettivi civili in obiettivi militari. Gli attacchi russi che sono seguiti hanno ucciso civili e distrutto infrastrutture civili»
Gli attacchi indiscriminati delle forze russe e l’appello a Zalensky
Il guerra, a cattivo, cattivo e mezzo
Gli eufemismi crudeli di tipo –effetti collaterali-, per i morti fuori bersaglio. O, ‘diradamento strategico’ -così lo chiamavano i militari di Mosevic- quando spostavano la loro contraerea da un quartiere di Belgrado all’altro. Civili scudi umani. Notti insonni, quando ti toccava, e la speranza che i Cruise Nato, non trovassero alcun bersaglio interessante troppo vicino a casa tua. O nella Sarejevo assediata 1993-94 a Dobrinja, fronte aeroporto, dove la popolazione civile era di fatto tenuta prigioniera dai suoi difensori come trincea umana.
Amnesty sul fronte del Donbass
L’organizzazione ha visitato luoghi colpiti dagli attacchi, ha intervistato sopravvissuti, testimoni e familiari di vittime, ha analizzato le armi usate e il Crisis Evidence Lab dell’organizzazione per i diritti umani si è servito anche di immagini satellitari. E i ricercatori di Amnesty International hanno trovato prove che –loro affermazioni testuali-, «le forze ucraine hanno lanciato attacchi da centri abitati, a volte dall’interno di edifici civili, in 19 città e villaggi».
Civili come scudi umani
«Amnesty International non è a conoscenza di casi in cui l’esercito ucraino che si era installato in edifici civili all’interno dei centri abitati abbia chiesto ai residenti di evacuare i palazzi circostanti o abbia fornito assistenza nel farlo. In questo modo, è venuto meno al dovere di prendere tutte le possibili precauzioni per proteggere le popolazioni civili».
«Sopravvissuti e testimoni degli attacchi russi nelle regioni di Kharkiv, del Donbass e di Mykolaiv hanno riferito ai ricercatori di Amnesty International che l’esercito ucraino era operativo nei pressi delle loro abitazioni e che in questo modo ha esposto la popolazione civile alle rappresaglie delle forze russe».
Testimonianze contro tifoserie
«I soldati stavano in una casa accanto alla nostra e mio figlio andava spesso da loro a portare del cibo. L’ho supplicato diverse volte di stare lontano, avevo paura per lui. Il pomeriggio dell’attacco io ero in casa e lui in cortile. È morto subito, il suo corpo è stato fatto a pezzi. Il nostro appartamento è stato parzialmente distrutto». Una madre il 10 giugno in un villaggio a sud di Mykolaiv. E gli episodi citati sono molti. Senza fare sconti alla forze russe ad esempio sull’uso delle bombe a grappolo vietate dal diritto internazionale che spesso, in questo mortale gioco a nascondino, hanno colpito civili.
Basi militari all’interno degli ospedali
In cinque diverse località, i ricercatori di Amnesty International hanno visto le forze ucraine usare gli ospedali come basi militari. Usare gli ospedali a scopi militari è un’evidente violazione del diritto internazionale umanitario
Basi militari all’interno delle scuole
«L’esercito ucraino colloca abitualmente le sue basi all’interno delle scuole dei villaggi e delle città del Donbass e della regione di Mykolaiv. Le scuole sono temporaneamente chiuse ma sono vicino a insediamenti urbani».
A est di Odessa scuola di cinismo
In una città a est di Odessa, Amnesty International ha visto in più occasioni i soldati ucraini usare aree civili per alloggiare e fare addestramento, tra cui due scuole situate in zone densamente popolate. Il diritto internazionale umanitario non vieta espressamente alle parti in conflitto di installarsi in scuole dove non sono in corso lezioni.
«Tuttavia, le forze armate devono evitare di usare scuole situate nei pressi di insediamenti civili, salvo quando non vi sia un’urgente necessità di tipo militare. Anche in questo caso, devono avvisare i civili e se necessario assisterli nell’evacuazione, cosa che nei casi esaminati da Amnesty International non pare si sia verificata».
Attacchi indiscriminati delle forze russe
Molti degli attacchi delle forze russe documentati da Amnesty International nei mesi scorsi sono stati portati a termine con l’uso di bombe a grappolo che sono messe al bando a livello internazionale, o di armi esplosive che producono effetti su larga scala. «Ovviamente la tattica delle forze ucraine di collocare obiettivi militari all’interno dei centri abitati non giustifica in alcun modo attacchi indiscriminati da parte russa. Gli attacchi indiscriminati che uccidono o feriscono civili o danneggiano obiettivi civili sono crimini di guerra».
Appello a Zelensky
«Chiediamo al governo ucraino di assicurare immediatamente l’allontanamento delle sue forze dai centri abitati o di evacuare le popolazioni civili dalle zone in cui le sue forze armate stanno operando. Gli eserciti non devono mai usare gli ospedali per attività belliche e dovrebbero usare le scuole o le abitazioni dei civili solo come ultima risorsa, quando nessun’altra alternativa sia percorribile», ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Guerra di numeri sul più crudele
Kiev sta preparando un fascicolo di risposta affidato alla Procura Generale. In una nota il procuratore capo Andriy Kostin ha reso noti alcuni numeri. Dal 24 febbraio a ieri la Russia ha commesso 26.465 crimini di guerra. Sono stati registrati 12.482 crimini contro la sicurezza nazionale, tra cui 8.630 violazioni dell’integrità territoriale. Dall’inizio della guerra, l’ufficio di Kostin ha aperto 1.451 procedimenti penali per crimini contro i bambini.
Editoriale del 5 Agosto 2022
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