L’INTERNAZIONALE DELL’ULTRA DESTRA AMERICANA. ORBAN DA TRUMP IN TEXAS. DIVERSE SFUMATURE DI NERO

DI ENNIO REMONDINO

 

 

Il premier ungherese ha aperto a Dallas i lavori della ‘Conservative political action conference’, congresso ufficioso del partito repubblicano di area populista. «Combattiamo la stessa guerra».
In attesa dell’intervento di Trump ‘ormai in modalità pre-elettorale’, sfilata dei protagonisti minori della destra reazionaria mondiale, nelle sua diverse sfumatura di nero. L’Italia, con Meloni e Trump assieme a febbraio, manca, per opportunità elettorale.

Le diverse sfumatura di nero

Orban a Dallas parla al popolo di Trump: «Meno drag queen e più Chuck Norris» e riceve applausi a scena aperta. Dal palco Orban ha esortato la platea a mantenere posizioni intransigenti sui diritti gay e immigrazione. Orban si è scagliato contro la cosiddetta “teoria gender”: «Lasciate stare i nostri bambini, la madre è donna, il padre è uomo, non abbiamo bisogno di genders, ma di rangers», dice il primo ministro di Budapest. Non a nome dell’Unione europea.

Accoglienza da eroi e l’Internazionale Nera

Viktor Orbán ha ricevuto quella che il New York Times ha definito “un’accoglienza da eroe”. Apertura internazionale in attesa del protagonista Donald Trump a chiudere domenica. In mezzo tanti fedelissimi dell’ex presidente. Ovviamente Steve Bannon e dall’Inghilterra Nigel Farage, primo sostenitore della Brexit. Dal ‘giardino di casa’ a sud, Eduardo Bolsonaro, deputato federale brasiliano e figlio del presidente Jair. In casa, il trumpianissimo anchorman di Fox News, Sean Hannity.

Giorgia questa volta assente

“Le foto di Trump e Giorgia Meloni sul palco del Cpac a febbraio 2022. Ma questa volta la leader di Fratelli d’Italia marina la convention di Dallas. Impegni od opportunità elettorali. La vera Meloni è quella di ieri o di oggi?”

Passerella pericolosa

La folla, a Dallas, è quella delle grandi occasioni, racconta chi c’era. Ad accogliere il leader ungherese molti sostenitori delle teorie complottiste e da estremisti della destra religiosa. E Orban, da demagogo furbo, da lì parte per una chiamata alle armi agli ultraconservatori delle due sponde dell’Atlantico contro “liberali progressisti e comunisti”. «Dobbiamo coordinare le nostre truppe, perché affrontiamo la stessa sfida. I progressisti di oggi stanno cercando di separare la civiltà occidentale dalle sue radici cristiane». All’abbandono dei valori cristiani addebita nazismo e comunismo assieme.

Leader globalisti e guerra in Ucraina

«Sono il primo ministro più longevo in Europa. L’unico leader politico anti-immigrati nel nostro Continente», si descrive Viktor Orban. Passaggio politico più delicato, la guerra in Ucraina, su cui Orban non ha mai nascosto le sue posizioni pro-Putin in chiave marcatamente anti europea e anti globalista. Critica abbastanza diffusa alle sanzioni Ue contro Mosca, ma soprattutto, attacco alla politica estera dell’amministrazione Biden. Posizioni critiche diffuse e non solo da destra.

«Solo leader forti sono in grado di fare la pace». Un riferimento chiaro a Donald Trump, atteso al Cpac per chiudere la convention e lanciare la sua nuova sfida elettorale contro Joe Biden.

 

Editoriale del 6 Agosto 2022

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