DI MARIO PIAZZA
Facile prendersela con Jovanotti, con Fedez e con altri fenomeni giovanili o giovanilistici che hanno il solo torto di dare forma umana al vuoto siderale che giorno dopo giorno ha preso il posto dell’atmosfera terrestre, quella che ci ha consentito di costruire il Colosseo, di dipingere la Cappella Sistina, di scrivere la Divina Commedia e di suonare la Turandot.
Mi domando cosa penseranno di noi se mai ci saranno, i terrestri dell’anno 3022 quando visiteranno la Nuvola di Fucksas, leggeranno un libro di Baricco o ascolteranno un brano di Sfera Ebbasta.
Non è difficile immaginarlo, penseranno che per il centinaio d’anni che stiamo vivendo ci siamo trasformati tutti, quasi tutti, in una massa di deficienti che hanno barattato l’intelletto con i quattrini.