E ALLORA TI SCRIVO…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Se non posso parlarti, e allora ti scrivo.
Perché ci sono giorni in cui la malinconia “m’assugghia”.
È come una specie di cagnolino attaccato alla bocca dello stomaco.
Non abbaia, guaisce “leggiu leggiu”.
Non morde, “muzziculia” appena appena.

Perché in fondo è vero, sai?
Il tempo lo sa fare il suo mestiere.
Trasforma, diluisce, addolcisce.
E il dolore diventa malinconia, la rabbia svanisce e resta la nostalgia.

Che arriva così, all’improvviso, quando meno te lo aspetti.
Te la porta un luogo, un odore, una canzone.
Oggi è toccato alle melanzane.
Che poi ti chiedi…ma così, all’aperto, in uno spazio così grande…come fa una melanzana fritta a trafiggere così ferocemente narici e cuore?

Succede.
Un odore di melanzane fritte, il sentore del basilico, la sinfonia della salsa di pomodoro fresco.
Ti avrei detto: “Pa’ che dici…ce li facciamo due spaghetti stasera per cena…pomodoro fresco, basilico e melanzane fritte?”
Che poi “ce li facciamo” sarebbe stato un plurale ingiusto.
Li avresti fatti tu.
E lo sapevamo entrambi.

Li avresti fatto subito, lo so bene.
In un attimo.
Pomodoro, basilico, melanzane.
Tu cuoco e mamma assistente di prim’ordine.
E poi la pentola con l’acqua e gli spaghetti.

Al dente, mi raccomando.
Come piacciono a noi…praticamente crudi.
E piccanti…col peperoncino fresco.
E andiamo…arrotoliamo.

Ecco, te l’avrei detto stasera.
“Pa’ che dici…ce li facciamo due spaghetti?”
Ma non posso.
E allora ti scrivo.

Non ha senso, forse.
O forse sì.
Se avete accanto chi amate e vi viene voglia di spaghetti con le melanzane fritte…diteglielo.
E arrotolate.
Arrotolate, arrotolate.

Quel sapore non lo dimenticherete mai.
Dolce, piccante, unico.
Non lo dimenticherete mai.
Quando non potrete più dirlo e forse lo scriverete.

Mentre quel cagnolino alla bocca dello stomaco guaisce dolcemente.
E la malinconia “assugghia”.
E “muzzica” appena appena.

Ciao pa’…

Stasera spaghetti.
Con le melanzane fritte e il peperoncino.
E arrotoliamo insieme ❤️