IL LATO B DELLA MATRICE

DI ALFREDO FACCHINI

 

Cogliere un dettaglio per comprendere l’insieme. Spesso s’azzecca. Sembra essere il caso che riguarda la “signora in nero” della politica politicante italiana.

Se si osserva con attenzione il profilo Twitter della Meloni salterà agli occhi un dettaglio, apparentemente criptico, che la dice lunga sul suo conto.

In alto a destra [foto sotto] fra l’icona del tricolore e la spunta blu compare la lettera “N” dell’alfabeto arabo.

Che significa?

La lettera “N” sta per la parola araba “Nasara” (nazareni), sinonimo di “masihiyyun”, seguaci del Messia.

In parole povere la Meloni segnala al mondo arabo di essere di religione cristiana. Lo utilizza da anni con intento forse di sfida o vittimismo patetico. Come se da cristiana fosse in pericolo.

Da notare che i jihadisti dell’Isis
marchiavano con la lettera “N” le case dei cristiani di Mosul prima di costringerli alla fuga.

Quella insomma che si appresta, salvo capitomboli dell’ultima ora, a diventare il futuro presidente del consiglio si relaziona così nei confronti di chi non è Cristiano-Cristiano come lei.

Si fa sentinella della cristianità come se qualcuno volesse ateizzare l’Italia e il mondo.

Per il teologo spagnolo Tamayo si sta assistendo alla nascita del «cristoneofascismo».

Fascismo e religione, è bene ricordarlo, sono due fenomeni che hanno storicamente mantenuto un rapporto di complicità.

L’ascesa del fascismo in Italia, Germania, Austria e Spagna nella prima metà del 20° secolo è stata sostenuta, legittimata e autorizzata con argomenti teologici cristiani.

Così il nazismo: all’interno della Chiesa evangelica tedesca, il movimento cristiano tedesco, creato dall’ideologo nazista Alfred Rosenberg e guidato dal vescovo Ludwig Müller, sostenne l’ideologia del Terzo Reich.

Alcuni vescovi cattolici e lo stesso nunzio del papa erano favorevoli a un compromesso con il regime, sostenendo che ciò avrebbe impedito la persecuzione dei cattolici.

“Definisco “cristoneofascismo” l’attuale alleanza tra organizzazioni politiche e sociali di estrema destra, sostenute dall’ultraliberismo, e movimenti cristiani fondamentalisti, che hanno l’appoggio di leader ecclesiastici critici nei confronti di papa Francesco. È la nuova religione”. [Juan José Tamayo]

Nel 2020 sono state le chiese cristiane fondamentaliste a creare il movimento “Evangelicals for Trump” per sostenere la sua rielezione.
Quegli stessi movimenti cristiani fondamentalisti che, brandendo la Bibbia, hanno preso d’assalto il Campidoglio Usa.

Jair Messias Bolsonaro sgoverna oggi in Brasile con l’appoggio della Chiesa evangelica, in cambio di ogni tipo di privilegio.
Dall’elezione di Bolsonaro, il Brasile è diventato l’epicentro del “fascismo di Christophe” e il luogo in cui regna l’estremo diritto di Dio.

In Spagna è presente un’alleanza tra “Vox“, tanto cara a Giorgia, e organizzazioni ultracattoliche come “HazteOír”, “Infocatólica”, “Asociación de Abogados Cristiano ecc.”, che godono del sostegno degli organi rappresentativi dell’episcopato spagnolo. Organizzazioni che affermano di difendere i valori cristiani nella loro purezza.

Gli amichetti della Meloni sono contro il femminismo, ribattezzata “ideologia di genere”, il matrimonio paritario, LGTBI, la legge della memoria storica, l’immigrazione, il secolarismo e l’ambientalismo.

Sono caratterizzati dalla negazione della discriminazione contro le donne, dai cambiamenti climatici e dalla violenza sessista, nonché dall’elogio del franchismo, dalla difesa dell’ultraliberismo, della famiglia patriarcale, dell’identità nazionale esclusiva e della dialettica amico-nemico in ambito internazionale. [Juan José Tamayo]

Tutto il peggio della Destra nera, che più nera non si può. Una follia religiosa, cupa e cieca.

Che Giorgia Meloni si erga a scudiera della cristianità come brand del suo marketing politico non sorprende, peccato per i suoi ripetuti vuoti di fede quando si tratta di carità e accoglienza, virtù che dovrebbero catterizzare chi vuole essere un buon cristiano.

È il lato B della matrice.