DI ANTONIO LA TRIPPA
L’ultima dell’ex cavaliere: “Sentenze di assoluzione in primo e secondo grado inappellabili”, un vecchio disco mai messo in archivio, un ritorno alle origini ma anche una strizzata d’occhio a chi, come lui incappa nei magli della giustizia e si deve “dissanguare” per attendere la prescrizione. Nel caso l’ex tutto, riuscisse nel suo intento basterebbe solo inquinare le prove, produrre testimoni “addomesticati” ed il gioco sarebbe fatto. Sono tanti e tanti gli esempi che ci hanno dimostrato come siano facili queste “procedure” per la gioia di tutti i suoi “simili”.
Naturalmente si è “dimenticato” di aggiungere che questa “genialata” dovrebbe essere applicata anche in caso di condanna, primo per un principio di equità, a lui sconosciuto, e poi per dimostrare di agire in buona fede, che evidentemente non c’è. Una “pensata” che è ancora peggio della riforma pensata dalla Cartabria.
Intanto insiste con il presidenzialismo, anche questo un vecchio “disco” ormai rotto mentre i suoi alleati accelerano per eliminare i pochi e inconsistenti aiuti a chi ne ha bisogno, ma non si fermano qui perché un “colpetto” al ceto medio è stato già inferto dalle politiche dell’ultimo governo Draghi, al quale la destra si ispira, vedi aumenti spropositati sull’energia, aumenti che rapidamente stanno interessando un po’ tutte i generi necessari per vivere, anche i più necessari. Una vera opera d’arte è poi la lotta all’inflazione per la quale è prevista la rivalutazione di stipendi e pensioni, mascherata da aiuti che altro non sono che pezze a colore e che vorrebbero dimostrare interesse per i più deboli, ponendo un limite retributivo per percepirla, creando invece un pasticcio tremendo e un’altra diseguaglianza perché, da che mondo è mondo, l’inflazione non risparmia chi ha un reddito superiore al limite da loro fissato.
Senza dimenticare la proposta di una “flat-tax”, un regalo a chi ha tanto e una beffa per chi stenta a vivere quotidianamente, magari compariranno condoni ed “abbuoni” per i soliti noti dando un calcio alla lotta all’evasione.
Si presenta quindi un quadro che ci fa assomigliare sempre di più ad una democrazia fasulla, una democrazia che cancella del tutto diritti, e tutele, di noi cittadini ma soprattutto doveri che lo Stato ha verso di noi. Una democrazia che assomigli sempre ad un’azienda, tipo Mediaset, con un solo “padre padrone” nel bene e nel male.
Chi pensa che la soluzione sia riportare in auge chi già in passato ha dimostrato di non esserne né capace, né degno, ci pensi bene prima di affidargli le sue sorti presenti e future, si rilegga la storia del paese degli ultimi 30 anni, compresa la “cronaca nera” e poi decida in coscienza cosa fare.
Di Antonio La Trippa
17 Agosto 2022