UNO SGUARDO DA FUORI

DI MASSIMO RIBAUDO

 

Siamo un paese ad alta vocazione turistica. Dall’ESTERO vengono in Italia per il suo patrimonio culturale, per le sue bellezze naturali, per la cucina, per gli italiani, che poi, hanno inventato parecchie cose che sono nel mondo (il codice civile cinese contiene intere parti riprese direttamente dal diritto romano).

Dall’estero noi riceviamo quasi un terzo del Pil italiano.
Nel 2019 l’export italiano aveva raggiunto i 585 miliardi di euro (beni e servizi complessivamente), con un peso pari al 31,7% del PIL nazionale.

Però, quando si tratta di valutazioni politiche, noi, a chi ci guarda da fuori, non diamo mai retta.
Abbiamo sempre dato più voti a Berlusconi, che a Rutelli o Veltroni. Pochissimi di più a Bersani.
E ce lo avevano detto che Berlusconi era un clown, e che era “unfitted” a governare. Tutti.

Ce lo avevano detto che Grillo era uno psicotico.
Niente. Gli abbiamo dato il 32%. E si sono visti i risultati, in coppia con quell’altro suo simile di Salvini.

Ce lo dicono tutti, adesso, che dare la maggioranza a una postfascista fiera di esserlo, che esalta in modo fanatico una cristianità che non ha nessun titolo per rappresentare, che è sponsorizzata e finanziata da gruppi suprematisti bianchi, non è la miglior cosa da fare.

Ma noi insistiamo, almeno pare così dai sondaggi.

Poi, quando l’Italia crolla, l’estero è anche quello che si prende i nostri cervelli migliori e si compra le spiagge più belle.

E fa anche bene. Ci aveva avvertito.