DI ENNIO REMONDINO
Dati da brivido in un mondo di pazzi.
Nel 2021, un anno prima della guerra in Ucraina, la Russia ha speso 65,9 miliardi di dollari per le forze armate, il 4,1%del suo Pil. La Germania, popolazione di poco più della metà di quella russa, 56 miliardi di dollari, l’1,3%del pil. Regno Unito 68,4 miliardi di dollari (pil 2,2%), Francia 56,6 miliardi (1,9 per cento), Italia 32 miliardi (1,5 per cento). In totale i quattro maggiori stati d’Europa hanno speso più di tre volte la Russia.
La spesa militare Usa è il 38 per cento del totale mondiale, dodici volte quella russa. «Perché una potenza palesemente più debole ha deciso il confronto con un blocco così forte?», si chiede Wolfgang Streeck, New Left Review del Regno Unito.
Svantaggio russo Ucraina Nato
Che la Russia abbia attaccato da una posizione di debolezza, è ormai un dato tecnico-militare acquisito dagli esperti militari, dimostrato dal fatto che la sua forza di invasione stimata a 190mila unità, avrebbe dovuto essere almeno il doppio, affermano gli analisti in divisa. Mentre, se nel 2021 il budget per la difesa dell’Ucraina era di sei miliardi di dollari (il 3,2 per cento del pil di uno dei paesi più poveri d’Europa), dal 2012 era cresciuto del 142 per cento: il tasso di crescita più alto tra i quaranta paesi leader mondiali nella spesa militare.
“Segreto” a mezzo stampa
«È un segreto solo per i mezzi d’informazione europei che questo aumento è avvenuto grazie all’aiuto militare statunitense per favorire la cosiddetta “interoperabilità” dei due eserciti; obiettivo raggiunto nel 2020 secondo fonti della Nato. In pratica, l’intervento degli Stati Uniti ha trasformato l’Ucraina in un paese di fatto, anche se non ufficialmente, della Nato», sostiene Wolfgang Streeck.
Stati Uniti e alleati di sostanza o di facciata
Che gli Stati Uniti stiano cercando di coinvolgere altri paesi all’interno e all’esterno della Nato – una quarantina in totale, alcuni dei quali piccolissimi – sembra servire soprattutto a fini politici, per dimostrare l’unità di un “risorto occidente” sotto la guida americana. Allo stesso modo gli statunitensi puntano a distribuire le responsabilità, di modo che nessuno possa poi negare il proprio coinvolgimento e, se si arriverà a tanto, rimanere al sicuro dai contrattacchi russi.
L’Ucraina dell’estrema destra
«Sotto l’influenza dell’estrema destra nazionalista, l’attuale governo ucraino si è allontanato sia dai protocolli di Minsk del 2014 e 2015 sia dal cosiddetto “Formato Normandia”, il gruppo di paesi costituito nel 2014 per risolvere il conflitto nel Donbass che comprende Ucraina, Russia, Germania e Francia. Mentre gli Stati Uniti non hanno partecipato ai nessuno dei due processi». Lo scrivono nel Regno Unito.
L’Ucraina a decidere, ma chi si fida?
La Nato e l’Ue si sono pubblicamente impegnate a lasciare decidere agli ucraini su cosa puntare, quando negoziare e che cosa concordare. Stati Uniti e in particolare il Regno Unito, hanno indicato che per loro l’obiettivo della guerra è una vittoria sulla Russia che “indebolirebbe in modo decisivo le sue forze armate e la sua economia”, mentre Putin sarebbe processato da un tribunale penale internazionale.
Kiev più armata per il “fai da te”
Decidendo quali e quante armi fornire all’Ucraina, i suoi alleati sperano di influenzare gli obiettivi, la durata e l’esito della guerra, adeguando l’equilibrio delle forze sul campo di battaglia al risultato che ritengono più desiderabile. Per gli Stati Uniti, armare l’Ucraina garantisce anche che l’umore del paese invaso non vada verso il sostegno disfattista di un accordo simile a quello di Minsk. Ma questa strategia potrebbe non essere nell’interesse né della Germania né della Francia.
Troppe armi, oltre la Guerra Fredda
La spesa militare mondiale ha continuato a salire dagli anni novanta, per raggiungere nel 2020-21 un livello record, superiore di un terzo a quello del 1988, l’ultimo anno della guerra fredda. Le forze trainanti di questa escalation sono state gli Stati Uniti e la Cina. Tra il 1990 e il 2001, la spesa militare statunitense era diminuita di un quarto. Poi, nel 2002, ha cominciato di nuovo a crescere rapidamente, aumentando di quasi due terzi nel 2010. Nel 2016 era tornata al livello del 2004, per aumentare nuovamente dell’11,3 per cento dal 2017 al 2021.
Meno armi europee
Ma ora l’Europa frena. Lo riporta Politico, ed è la prima volta che accade dall’inizio della guerra. L’assistenza militare da parte dell’Europa sta diminuendo proprio mentre Kiev proclama il suo tentativo di controffensiva. Dati su Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Italia e Polonia, del Kiel Institute for the World Economy, centro di ricerca di economia e think tank in Germania. Il rapporto conferma la accuse di Kiev alle principali potenze europee che non riescono/vogliono stare al passo degli Stati Uniti. L’accusa riguarda anche Polonia e Regno Unito, i principali Paesi sostenitori di Kiev e acerrimi nemici di Mosca.
Aiuti militari in calo da aprile
Secondo il rapporto, gli aiuti militari europei hanno cominciato a calare da aprile, preso atto che la guerra sarebbe durata a lungo. I Paesi occidentali si sono incontrati la scorsa settimana a Copenhagen per gli aiuti all’esercito ucraino, stanziando ulteriori 1,5 miliardi di euro di aiuti: cifra decisamente più esigua rispetto ai precedenti meeting. Il ministro della Difesa lettone, ha recentemente dichiarato a Politico che Paesi come Francia e Germania devono fare di più per sostenere Kiev.
Dagli Usa un altro miliardo di dollari
Gli Stati Uniti continuano a sostenere l’Ucraina in questa “proxy war” contro la Federazione russa, con l’obiettivo di logorare Mosca, portando la Federazione al collasso economico, sociale e militare. L’8 agosto, il Segretario di Stato Usa Blinken, ha annunciato il diciottesimo pacchetto di aiuti -armi, munizioni e attrezzature- in un anno. «Circa 9,8 miliardi di dollari dall’insediamento di questa amministrazione».
Aiuti anche per gli amici di casa
In realtà, gran parte degli aiuti finisce agli appaltatori della Difesa Usa. Uno dei maggiori beneficiari dei pacchetti di aiuti è Raytheon, produttore di Javelin insieme a Lockheed. «Un’azienda che l’attuale Segretario alla difesa Lloyd Austin, conosce molto bene dato che fino a poco tempo fa sedeva nel suo board», denuncia InsideOver.
Diritto internazionale
“La fornitura di armi all’Ucraina ha anche importanti implicazioni strategiche. Una di queste è stabilire come e quando, secondo il diritto internazionale, un paese terzo diventa un combattente, ovvero l’alleato di una parte che può quindi essere legittimamente attaccato come nemico dall’altra. Esiste una linea, non facile da definire, oltre la quale il supporto esterno diventa partecipazione ai combattimenti.”
Di Ennio Remondino da:
20 Agosto 2022
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