DI LIDANO GRASSUCCI
Ora mi sono smarrito, vi capita di non trovare il capo del gomitolo? Vi capita di pensare che quel filo non sia filo ma massa informe?
Cammino in posti in cui i riferimenti sono dati ma poi mi inoltro. I dubbi, sono sempre lì a dirti di un altro passo. Le certezze sono le cose di cui vuoi convincerti dentro il medesimo dubbio nel passo che è uno
Pensare, pensare, poi ripensarci, poi di continuo cercare.
Raccolto tra me e il mio medesimo mi trovo su di un’altra via, una di quelle sconosciute, irriconoscibili perché mai percorse. La testa mi porta a cercare analogie, ma il corpo no vuole scoprire. Il cielo è blu.
La terra è stata baciata dall’acqua dopo che per mesi non aveva avuto amore e si veste di verde nuovo.
La testa ora è stordita non sa dove rifugiarsi per avere cose già avute, per trovarsi, invece?
Si perde, le figure si fanno impressioniste perché non c’è ritratto, figurativo, che possa definirle e la prospettiva allunga, allontana, allarga, spinge
Ciascuno ha avuto, in questa via nuova, la sua breve vacanza da se stesso e ora non è più lo stesso.
I pensieri sono come il gomitolo pare non avere capo, poi si dipanano in lunghe vie o si intrecciano a formare un maglione, un abito nuovo o solo la spiegazione per fregare un labirinto.
Così vanno i pensieri che non sono mai soldati alla parata, ma guerriglieri dentro una città di vicoli e cecchini.
E stringo il mio cuscino che è il mio destino, che è tutta la fila di cose conosciute o no, ma vissute o da vivere ancora.
Ma che film la vita, tutta una tirata
Storia infinita a ritmo serrato Da stare senza fiato Ma che film la vita, tutta una sorpresa Attore, spettatore, tra gioia e dolore Tra il buio ed il coloreNomadi, ma che film la vita