VIDEOGAME. “CULT OF THE LAMB”, STORIA DI UN AGNELLO CHE FONDO’ UNA RELIGIONE

DI LUCA BAGATIN

“Cult of the Lamb” – edito da Devolver Digital (https://www.devolverdigital.com) e sviluppato da Massive Monster (https://massivemonster.co) – è decisamente un videogame folle e avventuroso, che mette assieme generi videoludici e contenutistici diversi.

Dalla gestione di colonie all’avventura, passando per lo stile rogue e il GDR, con una grafica colorata e cartoon, ma a sfondo horror e a tratti inquetante.

In “Cult of the Lamb”, assumeremo il ruolo di un simpatico agnello che, all’inizio del gioco, sta per essere sacrificato dai “Prelati della Vecchia Credenza”, per conto delle loro assurde divinità, in quanto lo considerano un eretico.

Un dio ancora più assurdo, chiamato “Colui che attende”, ci ha salvati dalla morte e ora dovremo essergli riconoscenti diffondendo e costituendo un culto in suo nome.

Il nostro compito di ex angallo sacrificale, ormai nuovo capo di un nuovo culto, è quello, appunto, di diffondere il Verbo di “Colui che attende”.

Per farlo, aiutati da un curioso animaletto chiamato Ratau (che altri non è che il nostro predecessore, ormai in pensione e che fungerà anche da nostro tutore), dovremo trovare nuovi nuovi adepti.

Ma non solo: dovremo anche nutrirli, trovare loro un giaciglio, mantenere alta la loro fede, pulire i loro bisogni (evitando, così, che possano ammalarsi) e invitarli a lavorare, raperendo risorse, come ad esempio spaccando legna o pietre.

Tali risorse, infatti, saranno indispensabili per le nuove costruzioni e, quindi, per il mantenimento della nostra nuova assurda religione.

“Colui che attende” ci ha fornito una Corona rossa, che porteremo in testa e che sarà fonte di poteri magici per noi, che ci permetteranno di difenderci o attaccare i “Prelati della Vecchia Credenza” e mostriciattoli al loro servizio.

Una volta costruito il campo base della nostra religione, costruendo inizialmente una cucina (nella quale all’inizio potremo preparare piatti a base di bacche, che raccoglieremo nei dintorni e via via piatti sempre più succulenti) e successivamente un altare (sul quale i nostri fedeli potranno pregare, facendoci guadagnare punti di devozione, che ci permetteranno, a loro volta di sbloccare nuovi poteri, strutture e abilità, all’interno di un apposito “albero della abilità”, appunto) e via via un tempio (nel quale tenere sermoni, che ispireranno i nostri fedeli e ci permetteranno di sbloccare nuovi rituali e poteri magici) e altro ancora, potremo andare nel bosco (o in altre quattro misteriose regioni) alla ricerca di nuove risorse e altro ancora.

Una mossa intelligente, potrebbe ad esempio essere quella di costruire, al più presto, una fattoria nella quale coltivare prodotti utili al sostentamento dei nostri adepti.

Nel mondo fuori dal nostro campo base, ci imbatteremo invece nei nostri nemici Prelati, che combatteremo con le armi a nostra disposizione (vari tipi di spada, martelli, ascie e altre ancora) e dei nostri nuovi poteri magici.

Qui recupereremo, alla fine di ogni combattimento, monete utili a acquistare nuove risorse presso i mercati nei quali ci imbatteremo. Potremo, inoltre, acquisire nuove vite per proseguire nell’avventura, oppure nuove carte dei tarocchi, che ci permetteranno di migliorare la nostra salute o le nostre abilità in combattimento.

Il mondo di gioco è, di volta in volta, generato in modo casuale e, alla fine di ogni esplorazione, ci troveremo a combattere con un potente boss. Se sconfitto, questo diventerà un nostro nuovo seguace.

Ma attenzione: i seguaci ci saranno sì fedeli, ma solo fintantoché soddisferemo i loro bisogni di mangiare, dormire e tutto ciò di cui necessiteranno…senza però diventare noi stessi i loro servitori!

Avremo dunque la possibilità di interagire direttamente con ogni componente del nostro culto, semplicemente parlandogli e dicendogli cosa deve fare. Inoltre, avremo l’abilità e capacità di leggergli nel pensiero e quindi conoscere le sue vere intenzioni e necessità.

Il nostro compito, sarà dunque quello di diffondere l’illuminazione e purificare i miscredenti (anche all’interno del nostro culto, se necessario!), eseguendo rituali mistici, imponendo nuovi comandamenti (iscritti in apposite tavole) e diventanto i rappresentanti di un nuovo culto sulla terra.

Numerose sono le missioni che ci attendono, sia primarie che secondarie, come ad esempio la possibilità di andare a pesca e di andare a trovare il vecchio sacerdote del culto e partecipare a un minigioco con i dadi, che – se vinceremo – ci farà guadagnare ulteriori monete.

Una volta morti, inoltre, inutile dire che “Colui che attende” ci farà resuscitare, ma… perderemo ogni volta il 25% delle risorse che avevamo accumulato nella sessione di gioco precedente!

I nostri adepti e aspiranti tali sono tutti animaletti: maialini, cavalli, coniglietti… Ciascuno ha caratteristiche sue proprie e potremo anche decidere di cambiarne il nome, l’aspetto fisico o il colore.

I Prelati, invece, sono degli esseri inquietanti e incappucciati e così le divinità che li rappresentano e i mostriciattoli al loro servizio.

Anche “Colui che attende” è un essere misterioso e piuttosto inquietante, con le mani ad artiglio, le braccia e il corpo incatenati e una voce dall’oltretomba.

“Cult of the Lamb”, infatti, sembra unire e al contempo mettere a confronto due mondi: quello spensierato degli animaletti antropomorfi stile “Animal Crossing” e quello più horror, inquetante e lovecraftiano, rappresentato da oscure divinità ultraterrene.

Anche i personaggi che incontreremo nel bosco, peraltro, hanno tutti un aspetto piuttosto grottesco.

La grafica, colorata e in stile cartoon è molto piacevole e combina elementi 2D e 3D e anche il comparto grafico è di tutto rispetto (e, spesso, giustamente inquietante).

L’unica vera pecca è la mancanza di traduzione in italiano.

E’ disponibile su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch e su pc su Steam (al seguente link: https://store.steampowered.com/app/1313140/Cult_of_the_Lamb) e GOG (https://www.gog.com/en/game/cult_of_the_lamb).

Per poter essere giocato su pc è necessario un sistema operativo da Windows 7 in su con minimo 4 GB di RAM, una scheda video di fascia media e 4 GB di spazio libero su disco fisso.

Luca Bagatin